29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Pacchetto UE Clima-Energia

Bruxelles: lo stop di Berlusconi rinvia l'accordo sul clima

Realacci: «condannati nelle retrovie dell'Europa»

Di questo passo non si rischia solo di diventare il fanalino di coda dell’Europa, ma pure del mondo. E’ innagabile infatti che il Governo Berlusconi, in fatto di ambiente, è riuscito a fare un notevole passo avanti. Peccato però che sia un passo verso il baratro. Grazie allo zelo mostrato a Bruxelles, attraverso l'irresponsabile minaccia di veto presentata insieme alla Polonia, la delegazione italiana è riuscita a convincere i capi di Stato e di governo dei 27 paesi a rinviare a dicembre l’accordo finale sulla strategia contro l’innalzamento della temperature.

Certo, forse alla fine Berlusconi non riuscirà ad ottenere molto di più di un rinvio d’agenda, ma l’episodio la dice lunga sull’impegno che questa maggioranza intende investire in uno dei problemi più gravi del nostro tempo.
Infatti, «malgrado i tentativi di Berlusconi per coprire l'isolamento – sostiene Roberto Della Seta, senatore del PD e capogruppo in commissione Ambiente - è sempre più evidente che il nostro governo sulla lotta ai mutamenti climatici tiene oggi una posizione opposta a quella dei grandi Paesi europei, anche di quelli governati dal centrodestra».

«E’ irresponsabile e miope – aggiunge Della Seta - usare la crisi finanziaria come pretesto per arrestare l'impegno contro il 'global warming'». «irresponsabile e miope - conclude il senatore Pd – è anche non vedere che tale impegno può portare grandi benefici anche in termini d’innovazione tecnologica e di competitività».

In effetti, Il dato portato dall'Italia sul piatto dei costi che il 'Pacchetto clima-energia' avrebbe sul
sistema industriale nazionale (-1,14% del Pil) «non ha nulla a che vedere con il Pacchetto Ue». Questa volta le parole non sono di un esponente del PD ma del commissario europeo all'Ambiente, Stavros Dimas, il quale si dice «sbalordito di fronte agli argomenti avanzati dall'Italia». Il commissario, rispondendo alla domanda di un giornalista nel corso di una conferenza stampa sulla deforestazione, aggiunge: «L'Italia è uno dei Paesi che ne uscirà meglio. Non capisco perché veda le cose così pessimisticamente, considerando che ha le competenze necessarie per l'innovazione e grandi possibilità in materia di energie rinnovabili».

D’accordo con il Commissario Dimas è Ermete Realacci, ministro dell'Ambiente del governo ombra del Pd: «L'Italia avrebbe tutte le carte in regola e le competenze per cogliere nella lotta ai mutamenti climatici un'opportunità di crescita, ma il Governo Berlusconi ci condanna nelle retrovie dell'Europa».
«Come al solito Berlusconi ci regala una pessima figura a livello internazionale - prosegue Realacci - sono giorni che ribadiamo che i conti economici elaborati del Governo Italiano sono privi di ogni fondamento, oggi puntuale arriva la stroncatura di Dimas». L'Italia e gli italiani «non si meritano sulle questioni ambientali un Governo che gioca al ribasso - conclude - abbiamo capacità e competenze per puntare con decisione su innovazione, ricerca, nuove tecnologie, fonti rinnovabili e rilanciare su questi temi la competitività del sistema paese».

Per Walter Veltroni la posizione del governo italiano sul 'pacchetto-clima' in discussione a Bruxelles è «irresponsabile nel merito e rischia di isolare il nostro Paese dal nucleo storico dell'Unione europea». «Come hanno detto in questi giorni i principali leader europei anche di centrodestra, da Barroso a Sarkozy a Merkel, come ha ribadito con parole esplicite e dure il commissario europeo all'ambiente Stavros Dimas, la drammatica crisi finanziaria di queste settimane - sottolinea il leader del Pd - non ferma i mutamenti climatici e dunque non può e non deve fermare l'impegno per arginarli»

«E' giusto e necessario, in un momento così difficile e critico per l'economia mondiale, fare ogni sforzo a difesa delle nostre imprese. E' invece una scelta miope e perdente utilizzare questo come pretesto per smantellare gli obiettivi di riduzione delle emissioni dannose per il clima, di sviluppo delle energie rinnovabili, di miglioramento dell'efficienza energetica. L'Italia su questo - conclude Veltroni - gioca il suo futuro, ambientale ed economico, il governo torni sui suoi passi».

G.R.