Napolitano: «Crisi Economia non deve affievolire difesa Ambiente»
«La difesa dell'ambiente non può diventare un fastidio»
La difesa dell'ambiente non può diventare un 'fastidio', un fardello di cui sbarazzarsi in tempi di crisi economica. Nel giorno dello scontro tra governo italiano e Ue sulle misure a tutela dell'ambiente e per preservare la terra dai mutamenti climatici è il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a dire che la difficile temperie finanziaria non può fare dimenticare i doveri nei confronti della 'terra'.
Il Capo dello Stato incontra nella tenuta presidenziale di Castelporziano alcune decine di studenti per la Festa d'autunno e i temi più discussi della giornata - ambiente e scuola - sono più volte affrontati in un approfondito botta e risposta tra presidente e ragazzi. «Stiamo entrando in un periodo di gravi difficoltà economiche e finanziarie. Penso ci sia il rischio - avverte Napolitano - di farci dominare da queste preoccupazioni concentrandoci su di loro». Dimenticare l'ambiente considerando troppo 'costose' le misure per tutelarlo sarebbe un errore. «C'è un legame stretto positivo e non negativo - aggiunge il presidente - tra difesa dell'ambiente e impegno per la crescita economica. Se teniamo strette queste due cose, troveremo le soluzioni compatibili». Un compito che certamente, conclude Napolitano, «spetta ai Governi» ma non solo perché i problemi sono «complicati e la situazione è non poco compromessa» e quindi «occorre una scossa che venga dal profondo della società, in Italia e altrove». Napolitano si rivolge proprio ai ragazzi chiedendo loro di 'tirare le orecchie' anche ai propri genitori se sono poco attenti al rispetto dell'ambiente e se buttano una carta per terra il consiglio del presidente è netto: «Piantategli una storia».
Da napoletano l'inquilino del Colle «si vergogna» dell'immagine della sua città che per colpa dell'emergenza rifiuti è stata classificata in tutto il mondo come sporca e poco attenta all'ambiente. Napoli e i napoletani, riflette il presidente, non se lo meritano. Ma bisogna anche abbandonare la strada delle «resistenze» ai termovalorizzatori che «non sono macchine diaboliche» e che, a cominciare da Acerra, «andavano fatti prima». C'è poi il tema della scuola, delle proteste degli insegnanti, della riforma contenuta nel dl Gelmini. Napolitano risponde alla domanda di una studentessa di Milano che gli pone la questione degli insegnanti che perderanno il posto di lavoro. Napolitano sottolinea il ruolo del Parlamento nell'affrontare ogni riforma ma avverte: «Bisogna discutere dei cambiamenti da fare, si può essere d'accordo su alcuni e non su altri, ma non bisogna dire solo di no e farsi prendere dalla paura». «Credo che bisogna essere attenti - aggiunge il presidente - e non farsi prendere da nessun allarme o esagerazione». Il Capo dello Stato è infatti convinto che «ci sono alcune cose da cambiare nella scuola, che non dà tutto quello che dovrebbe dare ai ragazzi sul piano della formazione e della preparazione al lavoro» e che queste modifiche possono essere fatte con il necessario confronto politico ma senza atteggiamenti pregiudiziali.
Fonte: Apcom