23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
DDL lavoro

Saltamartini: «Con riforma lavoro processi più celeri ma uguali tutele»

«Ridurre gli spazi di sindacabilità del licenziamento da parte del giudice del lavoro, salvaguardando l'autonomia delle scelte imprenditoriali»

«Ridurre gli spazi di sindacabilità del licenziamento da parte del giudice del lavoro, salvaguardando l'autonomia delle scelte imprenditoriali, e garantire processi rapidi, alleggerendo il carico ormai eccessivo della magistratura, oggi non più in grado di rispondere tempestivamente alle numerose richieste di giustizia». Sono queste, secondo la deputata del Pdl e componente della Commissione lavoro, Barbara Saltamartini, le «due coordinate fondamentali su cui si è sviluppata la riforma del processo del lavoro contenuta nel Ddl collegato alla manovra finanziaria».

Nel suo intervento in aula, la parlamentare ha precisato che «la scelte di Governo e maggioranza non intaccano minimamente l'impianto normativo che continua a regolare, in particolare, i licenziamenti e la conciliazione giudiziale e pregiudiziale, nell'ambito del processo. Tuttavia - ha proseguito - vengono introdotti finalmente elementi di razionalizzazione e modernizzazione del sistema processuale e conciliativo. Elementi che, attraverso la celerità dei processi e regole certe sul sindacato di legittimità dei licenziamenti, offrono agli imprenditori la possibilità di non rimanere esposti in modo abnorme alle distorsioni di un sistema che ha già danneggiato non poche imprese».

«Voteremo pertanto con convinzione tutti gli articoli che riguardano la riforma del processo del lavoro - ha affermato Saltamartini - che risponde ad una precisa esigenza di rinnovamento della politica e delle stesse relazioni industriali. Proprio con riguardo all'accresciuto ruolo della concertazione contrattuale sulla tipizzazione della giusta causa e delle procedure conciliative - ha concluso - riteniamo che in tal modo venga giustamente esaltato il ruolo delle organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro».