Bonanni: «Senza accordo vincerebbe solo il più forte»
«L'accordo con Confindustria su quelle basi è davvero molto importante. Peraltro abbiamo smentito clamorosamente l'esecutivo perché Confindustria poteva barricarsi dietro l'indice truffa del governo»
«Senza un accordo tra imprese e lavoratori sulle regole della contrattazione ci troveremmo in una condizione darwiniana, dove vincerebbe solo il più forte». Così il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni , oggi a Bergamo per concludere i lavori del Consiglio generale del sindacato locale.
«L'accordo con Confindustria su quelle basi - ribadisce Bonanni - è davvero molto importante. Peraltro abbiamo smentito clamorosamente l'esecutivo perché Confindustria poteva barricarsi dietro l'indice truffa del governo (indice di inflazione programmata ndr) invece con noi pattuisce un punto in più, che sarebbe un riferimento importante oltre che per l'industria anche per i servizi del pubblico impiego ». E circa l'eventuale possibilità che si arrivi ad un accordo non condiviso, Bonanni ha tenuto a ribadire che «Se non si facesse un accordo, si indebolirebbero i lavoratori e l'economia, si indebolirebbe il sindacato e si indebolirebbe tutto ciò che garantisce i lavoratori. La piattaforma unitaria - ha poi proseguito replicando al leader della Cgil, Guglielmo Epifani, che in un'intervista a Repubblica oggi rimprovera a Cisl e Uil che «la piattaforma unitaria era più ambiziosa», Bonanni ha precisato: «La piattaforma del sindacato, la piattaforma che noi abbiamo rispettato nella conduzione della trattativa, ha dato frutti persino insperati. Ma la piattaforma del sindacato si deve incontrare con la controparte, con la volontà degli imprenditori. E noi dobbiamo fare questo, non politica - ha detto invitando la Cgil a fare un passo indietro sulle trattative per la riforma della contrattazione e invitando il Partito democratico a prendere posizione sul tema «perché questo è il modo migliore per aiutarci alla ricerca dell'unità» e perché «le piazze devono essere sostenute anche da argomenti veri».
Rivolgendosi alla platea di delegati Bonanni ha poi ammesso di aver sperato che non si arrivasse a questo punto: «Ci siamo arrivati, non è produttivo per i lavoratori, questo lo dobbiamo sapere. Non aiuta il sistema delle relazioni industriali. Ma non è colpa nostra». E nel respingere ancora una volta le critiche di chi lo accusa di indebolire il fronte sindacale il Segretario generale della Cisl ha tenuto a ribadire che «la Cisl è vocata all'unità, ma l'unità serve come strumento per rendere più efficace l'azione sindacale, non è un fine».
«Salvo aggiustatine l'accordo è pronto - ha poi precisato. Ma «se si esaurisce quel tavolo, come si è visto da anni e anni di carenza contrattuale, se salta il nuovo modello di contrattazione, avremo di fronte anni e anni di astenìa e di rarefazione delle relazioni industriali. In questo momento sarebbe un fatto gravissimo. Noi - ha concluso - non siamo qui a fare movimento, facciamo gli interessi dei lavoratori».
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