28 agosto 2025
Aggiornato 04:30

Finanziaria, Nerozzi: «il colpo di mano»

Estratto dall'intervento del senatore del Pd Paolo Nerozzi

«Risorse insufficienti, Parlamento esautorato, sindacato estromesso. Questo in sintesi il disegno contenuto nella manovra finanziaria per il 2009, approvata ieri dal governo Berlusconi, che riguarda sostanziante il rinnovo del contratto del pubblico impiego. Siamo in presenza di un vero e proprio colpo di mano». Lo scrive il senatore del Pd Paolo Nerozzi in un articolo pubblicato dal sito www.aprileonline.info.

«Dietro la campagna contro i pubblici dipendenti si nascondeva semplicemente la volontà di fare cassa e di annullare le riforme degli ultimi 25 anni che consentirono la privatizzazione del contratto di lavoro. Secondo le prime stime le risorse inserite in finanziaria porteranno ad un 'aumento' dei salari di 65 euro nel biennio di fatto neanche recuperando l’inflazione programmata (1,7 per cento) a fronte di una inflazione reale di oltre il 4 per cento. Tutto ciò in un quadro grave per la tenuta economica del nostro Paese».

«Il governo - continua il senatore del Pd su www.aprileonline.info - introduce un grave elemento di delegittimazione delle organizzazioni sindacali prevedendo che 'le somme stanziate possono essere erogate anche mediante atti unilaterali'. Si tratta di un atto grave che sostanzialmente inficia la presunta volontà dell’esecutivo di innalzare i livelli di efficienza e produttività dei dipendenti pubblici. Dovrebbe essere la sede di trattativa contrattuale il luogo principe per definire le linee guida di un moderno sistema di servizi».

Scrive ancora Nerozzi: «Non vi sono né gli incentivi e né la contrattazione, rimangono solamente gli echi della campagna contro i fannulloni di cui il ministro Brunetta ancora non ha dato conto dei risultati ottenuti. Ma, probabilmente, di tutto questo il Parlamento non potrà discutere, infatti lo stesso consiglio dei ministri che ha approvato la manovra per il 2009 ha già autorizzato il ricorso al voto di fiducia. Esautorando deputati e senatori del diritto di intervenire su questioni che riguardano non solamente i salari dei pubblici dipendenti, ma gli stessi servizi ai cittadini. Siamo in presenza, purtroppo, di mix di arroganza istituzionale e incapacità di governo».
«Le prossime mobilitazioni - conclude Nerozzi - a partire dalla manifestazione promossa dal Pd per il 25 ottobre, dovranno porre al centro innanzitutto la sfida dell’unità. L’unità del mondo del lavoro, l’unità tra chi fornisce un servizio alla collettività e gli utenti di quel servizio».