19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Tessili

Fedeli (Filtea-Cgil): «Siglato accordo Braccialini»

“Quando si ricercano soluzioni condivise attraverso la contrattazione collettiva, l’interesse dei lavoratori e dell’impresa raggiunge, per entrambe le parti, i migliori risultati”

«Quando si ricercano soluzioni condivise attraverso la contrattazione collettiva, l’interesse dei lavoratori e dell’impresa raggiunge, per entrambe le parti, i migliori risultati». E’ il commento di Valeria Fedeli, segretaria generale Filtea Cgil, dopo aver sostenuto l’accordo sindacale raggiunto a Firenze tra la Filtea e l’azienda Braccialini.

E’ questo il senso dell’accordo che «per la prima volta in Italia – spiega Fedeli - introduce per i criteri e i parametri per il premio di risultato, la contrattazione collettiva per la parte di salario distribuito a livello aziendale. Non solo concordando ciò per la parte maggioritaria di salario distribuito e collegato a parametri di andamento aziendale, ma anche concordando i criteri, trasparenti, controllabili, oggettivi e non discrezionali e discriminanti, sulla valutazione dell’azienda verso criteri qualitativi di accuratezza, versatilità e autonomia nello svolgimento della prestazione lavorativa che da diritto ad un ulteriore parte di redistribuzione di salario».

«Per l’azienda – prosegue la nota - è il primo accordo aziendale collettivo che supera la prassi precedente che vedeva una contrattazione solo individuale e unilaterale. Una scelta di corrette relazioni industriali, di rispetto della rappresentanza collettiva dei lavoratori, e, per il sindacato, un successo di politiche, di autorevolezza, di consenso all’innovazione da parte dei lavoratori».

«Alla base dell’intesa – spiega Fedeli - c’è l’analisi comune e condivisa delle politiche che servono per mantenere competitiva l’azienda e la convergenza nel considerare il ‘saper fare’ per tutti i lavoratori, la risorsa più preziosa dell’azienda. Anche la scelta -prosegue - di attuare un percorso di responsabilità sociale volto a garantire la trasparenza della filiera produttiva, la formazione per tutto l’indotto e i lavoratori utilizzati segnano un salto di qualità delle relazioni industriali».