29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Meno emissioni di gas serra ( meno 76% rispetto all’aereo; meno 66% rispetto alla strada )

FS: «Più treno per salvaguardare clima e qualità della vita»

Risparmi energetici: meno 68% rispetto alla strada e meno 91% all’aereo

«Sabato 13 dicembre, con l’inaugurazione della linea Alta Velocità/Alta Capacità Bologna - Milano, si avvia il processo per il riequilibrio modale del sistema dei trasporti in Italia e per uno sviluppo più sostenibile in cui la ferrovia abbia un ruolo primario nel trasporto delle persone e delle merci».
E’ quanto ha sottolineato Renato Casale, Amministratore Delegato Italferr Gruppo Ferrovie dello Stato, ad Assisi, durante i lavori del Convegno Internazionale di Assisi «Per una nuova cultura della complessità. Ricerca, Formazione, Gestione ed Educazione Ambientale», ricordando l’appuntamento più importante di quest’anno per il Gruppo FS.

Le scelte delle Ferrovie, fissate nel Piano Industriale 2007–2011, puntano infatti ad un forte rilancio della modalità ferroviaria e prevedono progressivamente di aumentare del 14% i viaggiatori nel traffico a media e lunga percorrenza, del 34% nel trasporto locale, con punte del 40% nelle grandi aree metropolitane, e del 19% nelle merci.
A partire dal 2010, grazie al treno, diminuiranno di oltre due milioni e mezzo di tonnellate l’anno le emissioni inquinanti sull’intero territorio nazionale e scenderanno del 40% quelle registrate oggi nelle grandi aree metropolitane del Paese. Il risultato sarà possibile grazie al completamento della rete ferroviaria ad Alta Velocità/Alta Capacità sull’asse Torino – Milano – Roma – Salerno (dicembre 2009), all’ammodernamento complessivo della flotta, per il quale sono previsti nel piano 8,9 miliardi di euro di investimenti. e ad un costante investimento in tecnologie per la sicurezza - 4,4 miliardi di euro - che confermano le FS azienda leader per la sicurezza in Europa, così come certificato da Organismi internazionali ( Union Internationale des Chemins de fer ).

Le principali iniziative per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile avviate dalle Ferrovie dello Stato sono:
• il trasporto Francia-Italia via Frejus (Autostrada Ferroviaria Alpina) sia di Tir che di semirimorchi su carri speciali, riduce i rischi del traffico su gomma e l’inquinamento su un percorso di 175 Km. (Dal 2003 le emissioni di CO² si sono ridotte di ben 600 tonnellate);
• il monitoraggio dei consumi di energia elettrica per ottenere risparmi economici (Energy Management);
• la.riduzione del consumo di energia connesso all’esercizio, tra cui la guida efficiente dei treni (Railenergy);
• la riduzione delle emissioni di zolfo e polveri sottili attraverso l’utilizzo di combustibili alternativi;
• un Piano di Risanamento Acustico per 3.500 km di linee;
• la progettazione a basso impatto ambientale dei nuovi treni.

All’interno dei nodi ferroviari delle grandi aree metropolitane, la realizzazione di collegamenti dedicati ai treni a lunga percorrenza consentirà di liberare spazi sulle linee esistenti, che saranno destinate ai servizi metropolitani e regionali cadenzati e ad alta frequenza.
L’obiettivo del Gruppo di sottrarre consistenti quote alla modalità stradale, i cui costi ambientali, energetici e sanitari sono di gran lunga superiori a quelli ferroviari, recherà evidenti benefici all’ecosistema del Paese influendo positivamente sul clima, ma anche sulla qualità complessiva della vita, determinando un decongestionamento del traffico stradale, soprattutto nei centri urbani, una riduzione del consumo energetico e un abbattimento dei costi esterni della mobilità. Ogni passeggero che viaggia in treno produce il 76% di gas serra in meno rispetto a chi usa l’aereo e il 66% in meno rispetto a chi usa l’auto; l’emissione di anidride carbonica è inferiore di un terzo di quella prodotta su strada e in volo. E l’energia necessaria per un viaggio in treno rispetto al corrispondente su strada è inferiore del 67%, del 91% rispetto a quello in aereo.

Negli ultimi dieci anni, le emissioni di gas serra in atmosfera prodotte dalla circolazione dei treni sono state abbattute del 19% - ben più di quanto stabilito dal Protocollo di Kyoto per l’Italia - grazie anche al miglioramento dei combustibili impiegati nei locomotori diesel. Dal 1996 al 2005, i consumi totali di energia per trazione elettrica e diesel - grazie all’introduzione di treni più moderni e al rinnovamento della flotta - sono diminuiti del 9,5%, mentre è progressivamente aumentato il numero dei viaggiatori (+13,7%). Nel decennio 1995 – 2005 il numero dei viaggi in treno è aumentato di 8,4 milioni di passeggeri sulla lunga e media percorrenza e 55,4 milioni nel trasporto regionale.
L’arrivo di nuove carrozze e locomotive e il miglioramento dei processi industriali determineranno anche una diminuzione nei consumi di energia per la trazione dei treni, una conseguente riduzione delle emissioni dei gas serra e, per i locomotori diesel, - 92% di anidride solforosa, - 57 % di PM10, - 18% di NOx, un minore utilizzo di acqua nelle attività industriali (dagli 0,19 metri cubi all’ora del 2001 agli 0,16 del 2005) nonché una minore produzione di rifiuti ed un’aumentata capacità di recupero (dagli 0,91 grammi per unità di traffico del 2001 agli 0,77 del 2004, per una riduzione pari a - 15,3%). Il 90% dei rifiuti metallici viene oggi riciclato e circa il 70% degli imballaggi e il 100% degli olii esausti e degli accumulatori al piombo viene conferito ai rispettivi consorzi di recupero.