1 maggio 2024
Aggiornato 23:30

Alitalia, Damiano: «Una babele e il prezzo lo pagano i lavoratori»

«E’ evidente che gli imprenditori debbono fare il loro mestiere, l’importante è fornire garanzie su un piano industriale per evitare che dopo i furbetti del quartierino arrivino quelli dell’aeroplanino»

«Berlusconi, dopo aver fatto fallire l’accordo con Air France per pura propaganda politico-elettorale e dopo aver promesso una rapida soluzione del problema, si trova ora a dover fronteggiare una babele al fondo della quale si corre il rischio di far pagare il prezzo unicamente ai lavoratori.

Aver lanciato inutili ultimatum per una rapida conclusione della trattativa si è rilevato, come era prevedibile, un atto controproducente che ha soltanto messo in difficoltà i sindacati. Si è perso il filo del ragionamento in un accavallarsi di tavoli, dichiarazioni marce avanti e indietro. Bisogna ripartire dal punto fondamentale: conoscere il piano industriale, che deve prevedere tutte le società, comprese le manutenzioni e riparazioni dei motori. Non è possibile conferire alla cosiddetta bad company, oltre gli esuberi, anche delle attività.

Non si può condividere una soluzione ritagliata appositamente su un buon risultato a vantaggio degli imprenditori, ai quali vanno chieste garanzie antispeculazione, accollando debiti ed esuberi alla collettività mettendo così le mani nelle tasche dei cittadini e lasciando nell’incertezza i lavoratori per quanto riguarda quantità e qualità dell’occupazione. Quali strumenti si intendono adottare, ad esempio, per i contratti a termine e per i lavoratori dell’indotto? Quale sarà il destino dei vari scali visto che la coperta non è sufficiente per tutti?

E’ evidente che gli imprenditori debbono fare il loro mestiere, l’importante è fornire garanzie su un piano industriale per evitare che dopo i furbetti del quartierino arrivino quelli dell’aeroplanino».