26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Incontro a Milano Ottagono dedicato all’”industria del falso”

Fiera Milano mette i falsi sotto accusa e annuncia uno sportello fisso anticontraffazione

Pazzali (direttore generale Fiera): «Siamo impegnati, a fianco delle istituzioni, nella repressione del fenomeno all’interno delle nostre mostre e nella sensibilizzazione del nostro pubblico»

Fiera Milano punta il dito contro il prodotto contraffatto e annuncia un giro di vite nelle sue mostre. «L’industria del falso spiega Enrico Pazzali, Direttore Generale di Fiera – si è infiltrata anche nelle manifestazioni professionali: malgrado siano ambiti ristretti e controllati, capita di scoprire prodotti e  marchi contraffatti  esposti in regolari stand, il che dà una misura dell’arroganza e sicurezza dei professionisti del falso. Noi siamo decisi a sradicare la contraffazione. Da tempo abbiamo istituito uno sportello di informazione, orientamento e prima assistenza legale agli espositori che ritengono di essere copiati. Lo sportello è stato finora attivato su richiesta degli organizzatori delle manifestazioni. Ma posso ora annunciare che stiamo valutando le modalità per rendere il servizio permanente e fisso, e quindi ancor più efficace. Intanto porteremo avanti fino a dicembre un’iniziativa di sensibilizzazione del nostro pubblico sul tema».

La società espositiva milanese ha messo oggi la contraffazione sul banco degli imputati, nell’ambito degli eventi di Milano Ottagono, alla Galleria Vittorio Emanuele. All’incontro «No alla contraffazione, sì alla qualità: un impegno per Fiera Milano» hanno partecipato, insieme a Fiera, l’assessore regionale all’Industria e pmi Romano La Russa, il Comune di Milano, rappresentato dall’assessore alle Attività Produttive Tiziana Maiolo e il tenente colonnello della Guardia di Finanza Fabrizio Rella.

Sette miliardi di euro solo in Italia. Duecento miliardi di dollari a livello planetario, secondo le stime dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). A tanto ammonterebbe il giro d’affari della contraffazione, forse l’unica industria che non risente della crisi, ma continua anzi a crescere.

La contraffazione infatti non riguarda più soltanto prodotti ed accessori di moda griffati – dalle borse agli occhiali, dagli orologi alle scarpe, che comunque restano in testa alla classifica delle merci false – ma anche cd e dvd, telefonini e fotocamere, ricambi auto e giocattoli, cosmetici e medicinali, alimentari e rubinetti. Il fronte si allarga di giorno in giorno e non risparmia le fiere.
«Anche questo spiega perché Fiera Milano – continua Pazzali – abbia promosso una campagna di sensibilizzazione che da qui a dicembre accoglierà i suoi visitatori a Porta Est: un’installazione («un cubo anticontraffazione») che presenta prodotti copiati accanto ai corrispondenti prodotti autentici e alla cui realizzazione hanno contribuito sei mostre emblenatiche del made in Italy: Mipel (pelletteria) che ha pensato per primo il cubo, portandolo in diverse città italiane, Macef (prodotti per la casa e oggettistica), Micam (calzature), Mido (occhialeria), Mifur  (pellicceria) e Artigiano in Fiera. Spiega anche perché abbiamo voluto richiamare sul tema l’attenzione dei cittadini a Milano Ottagono. La tutela della proprietà intellettuale e del valore del marchio, costruito con anni di lavoro e investimenti in ricerca e innovazione, è una battaglia di civiltà, oltre che la doverosa difesa di un rilevante interesse economico collettivo  (si pensi ai posti di lavoro regolare persi e ai benefici per la criminalità organizzata) e  naturalmente un diritto sacrosanto di quelle piccole imprese che sono l’anima del made in Italy e la base dei nostri espositori».

«Comprare merce contraffatta - aggiunge l’assessore Tiziana Maiolo - è come pagare il pizzo: il giro d’affari del mercato del falso sta superando quello della droga e le organizzazioni criminali, italiane e straniere, continuano a incrementare i loro guadagni sporchi.
Comprare merce contraffatta è una beffa per i consumatori che, nell’illusione di spendere poco, favoriscono la criminalità e mettono a serio pericolo la propria salute, dato che spesso i falsificatori usano prodotti non controllati e nocivi. Il Comune di Milano è in prima linea nella lotta alla contraffazione e il nostro obiettivo è arrivare a una rivoluzione culturale nel modo di comprare: una borsa non necessariamente griffata,  comprata dai nostri artigiani è sicuramente più bella e non nuoce alla salute rispetto a una  squallida copia falsificata».

«La Guardia di Finanza - dice il tenente colonnello Fabrizio Rella - si pone sempre di più a presidio di aree vulnerabili, inquadrate in un nuovo concetto di sicurezza economica del Paese. Per questo il Corpo manifesta una maggiore propensione per la prevenzione e repressione di fenomeni illeciti dalle caratteristiche spiccatamente economiche, quali   violazione dei diritti di proprietà intellettuale;  false o fallaci indicazioni d’origine;   falsa indicazione «Made in Italy»;  sicurezza dei prodotti; concorrenza sleale;  frodi commerciali.Il Patto per Milano sicura prevede tra i suoi aspetti salienti anche il contrasto alla contraffazione dei prodotti. In tale ambito è fondamentale il costante e proficuo rapporto di collaborazione con la Fiera di Milano, il Comune di Milano e le altre istituzioni.