30 aprile 2024
Aggiornato 10:30
La Fai Cisl replica a Sacconi

Lavoro nero: «Non solo al Sud, anche nella regione Veneto mai mollare la presa»

«Lo strumento del voucher è uno strumento di flessibilità per le aziende per affrontare questo periodo di lavoro, ma nessuna azienda può lamentarsi di essere perseguitata dagli ispettori»

«D'accordo sul fatto che bisogna prestare attenzione al lavoro nero al Sud, però e' vero che se è presente anche in Veneto bisogna non mollare mai la presa». Replica così Onofrio Rota, segretario generale Fai-Cisl Veneto alle dichiarazioni del ministro Sacconi a proposito del lavoro irregolare presente nel mondo dell'agricoltura in questo periodo caratterizzato dalla vendemmia.

«La raccolta dell'uva - prosegue Rota - rende inevitabilmente necessaria la presenza di persone in breve tempo, ma è altrettanto vero che le giornate lavorative della vendemmia per molti lavoratori sono utili al raggiungimento della quota di giornate necessarie per ottenere la disoccupazione agricola. Lo strumento del voucher è uno strumento di flessibilità per le aziende per affrontare questo periodo di lavoro, ma nessuna azienda può lamentarsi di essere perseguitata dagli ispettori».

In base ai dati resi noti nel rapporto del Ministero del lavoro relativi al periodo giugno - dicembre 2007, su 350 ispezioni fatte in Veneto, è emerso che il 40% delle aziende ha presentato fenomeni di irregolarità come ad esempio extracomunitari impiegati in nero, clandestini, addirittura un minore.
«C'è un fenomeno ancora presente in agricoltura che è l'irregolarità e va combattuta da tutte le associazioni di categoria - prosegue ancora -. Il mondo del lavoro agricolo ha ancora bisogno di attenzione e poi abbiamo riscontrato nel 2007 che le ore di lavoro dei dipendenti sono aumentate, questo significa che molte aziende hanno regolarizzato gli occupati. Va poi analizzato il problema della sicurezza. Troppo spesso, infatti, molti lavoratori si trovano a contatto con mezzi agricoli, senza una preventiva formazione, sottoponendosi così a grossi rischi. Invitiamo quindi anche la regione Veneto e in particolare l'assessore Manzato, ad investire per il futuro sul tema della sicurezza nel settore agricolo».