28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Clonazione: il Parlamento europeo invita la Commissione a vietarla

Vietare la clonazione degli animali per scopi alimentari

Le principali riserve sono legate al fatto che la clonazione costituisce una minaccia per il benessere degli animali, la diversità genetica, la fiducia dei consumatori e l'immagine e la sostanza del modello agricolo europeo

Il 3 settembre, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che invita a vietare la clonazione di animali per scopi di approvvigionamento alimentare e a bloccare le importazioni di animali clonati e dei loro prodotti e progenie. Le principali riserve sono legate al fatto che la clonazione costituisce una minaccia per il benessere degli animali, la diversità genetica, la fiducia dei consumatori e l'immagine e la sostanza del modello agricolo europeo.

La clonazione degli animali è solitamente eseguita usando il trasferimento nucleare di cellula somatica (SCNT). Questa procedura prevede l'inserimento di geni provenienti dall'animale donatore in un ovulo il cui nucleo è stato rimosso. L'ovulo forma quindi un embrione, che viene poi trasferito ad una madre surrogata. Bovini e maiali clonati con successo usando la procedura SCNT sono in apparenza normali, tuttavia, si verificano gravi effetti nocivi per la salute e anormalità dello sviluppo negli animali quando si verificano errori durante la fase di «riprogrammazione» della clonazione.

I sostenitori della clonazione degli animali sperano che la tecnologia permetterà loro di produrre bestiame di alta qualità, ad alta resa e resistente alle malattie, e che questo porti a sua volta alla riduzione del bisogno di antibiotici e ad altri benefici. Per esempio, se un animale fosse naturalmente resistente all'encefalopatia spongiforme bovina (BSE), clonare questo animale potrebbe contribuire all'eliminazione della malattia da una mandria.

La decisione contro l'uso della clonazione per scopi di approvvigionamento alimentare è stata raggiunta dopo aver ponderato questi potenziali vantaggi rispetto alle questioni etiche, in particolare il benessere degli animali.

Poiché la Comunità europea (CE) e gli Stati membri sono obbligati a «tenere nella dovuta considerazione il benessere degli animali nel formulare e implementare politiche riguardanti l'agricoltura e la ricerca», è stato chiesto all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (AESA) di condurre uno studio completo sugli effetti provocati dalla clonazione degli animali sul loro benessere. È stata richiesta inoltre l'opinione del Gruppo europeo per l'etica nella scienza e nelle nuove tecnologie (EGE).

Lo studio dell'AESA ha concluso che «la salute e il benessere di una significativa percentuale di animali clonati erano influenzati negativamente, spesso in modo grave e fatale». Lo studio ha rivelato che la morte e la malattia nelle prime fasi della vita (dovute a collasso cardiovascolare, immuno-deficienze, collasso del fegato, problemi respiratori, anormalità dei reni e muscolo-scheletriche) si verificano più frequentemente in animali clonati rispetto a quelli prodotti sessualmente. Inoltre, si è osservato che aborti spontanei e problemi durante la gravidanza si verificano in modo sproporzionato in madri surrogate di cloni.

L'EGE ha concluso che la clonazione degli animali per scopi di approvvigionamento alimentare non era eticamente giustificata.

La risoluzione passata dal Parlamento ha riconosciuto che l'allevamento di animali che crescono velocemente desta preoccupazioni per quanto riguarda la salute e il benessere degli animali quando si usa l'allevamento selettivo (citando disturbi alle zampe e anomalie cardiovascolari nei maiali, zoppia e mastite nei bovini). Esistono rilevanti preoccupazioni sul fatto che la clonazione risulterà in una maggiore incidenza di problemi di questo tipo.

Inoltre, il potenziale della clonazione di «ridurre significativamente la diversità genetica nelle popolazioni di bestiame» è stata considerata come una minaccia alla sicurezza della mandria, visto che i cloni possono manifestare impreviste suscettibilità alle malattie.

La mancanza di dati disponibili sulle implicazioni della clonazione animale per scopi di approvvigionamento alimentare (la progenie degli animali clonati non ha vissuto abbastanza) è stata considerata come uno dei motivi fondamentali per proibire l'uso di animali clonati, i loro prodotti (per es. seme, embrioni, carne, latte) e progenie nell'UE. Accettare la pratica della clonazione è stato visto come «una grave minaccia all'immagine e alla sostanza del modello agricolo europeo, che si basa sulla qualità dei prodotti, su principi eco-compatibili e sul rispetto di standard rigorosi relativi al benessere degli animali».

La risoluzione invita la Commissione a vietare (per scopi di approvvigionamento alimentare) la clonazione degli animali, l'allevamento di animali clonati o della loro progenie e la vendita di carne o prodotti caseari derivati da animali clonati o dalla loro progenie. Invita anche a bloccare le importazioni di animali clonati, dei loro prodotti e progenie (tali prodotti non sono attualmente venduti in Europa o nel resto del mondo).

La risoluzione è applicabile esclusivamente alla clonazione a scopi di approvvigionamento alimentare. È stata adottata con 622 voti favorevoli, 32 contrari e 25 astensioni.

Androula Vassiliou, commissario UE per la Salute e la Sicurezza alimentare, ha commentato: «Sulla base degli studi condotti e dell'opinione dell'AESA, la Commissione valuterà se le restrizioni debbano essere imposte.«