3 ottobre 2025
Aggiornato 08:30
Pubblica Amministrazione

Gentile (Cgil): «Nel dl ‘norma tagliola’ contro stabilizzazione precari»

«Prossima finanizria cambi questa inaccettabile previsione»

«Una ‘norma tagliola’, partorita da menti fervide, che con la scusa di ‘evitare abusi nell’utilizzo del lavoro flessibile’, produce come danno irreversibile il licenziamento ‘con effetto retroattivo’ di tanti lavoratori e lavoratrici che hanno lavorato come precari con vari contratti per più di tre anni nelle pubbliche amministrazioni». È la denuncia del coordinatore del dipartimento Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, di quello che definisce «un ulteriore effetto del decreto legge 112 Tremonti-Brunetta».

«Non bastava - aggiunge il sindacalista - ‘mettere le mani in tasca ai lavoratori pubblici’, tagliando in modo generalizzato e permanente le retribuzioni e stanziando risorse economiche con le quali ipotizzare di rinnovare i contratti scaduti diminuendo il potere di acquisto delle retribuzioni». Ora, osserva, «si apre un nuovo capitolo colpendo i tanti lavoratori precari».

«Il ministro - continua il dirigente della Cgil - dice che è colpa della amministrazione. Ma allora si sanzionino gli abusi delle amministrazioni e si applichino le ultime leggi finanziarie per difendere il diritto dei lavoratori ad avere un posto di lavoro a tempo indeterminato». Al contrario, dice Gentile, «si sceglie invece un’altra strada: non si sanzionano le amministrazioni pubbliche che hanno violato le disposizioni di legge, ma si licenziano i lavoratori: si è passati così dalla stabilizzazione al licenziamento».

«Occorre - conclude Gentile - che la prossima legge finanziaria cambi questa inaccettabile previsione, pena il licenziamento di tanti lavoratori precari e la chiusura dei tanti servizi che funzionano con i lavoratori precari».