La Corea del Nord riprende le attività nucleari
Per il mancato cancellamento di Pyongyang dalla lista dei Paesi accusati di appoggiare il terrorismo internazionale
La Corea del Nord ha annunciato di avere bloccato il programma di sospensione delle attività nucleari in segno di protesta contro Washington per il mancato cancellamento di Pyongyang dalla lista dei Paesi accusati di appoggiare il terrorismo internazionale. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa nazionale Korean Central citando il ministero degli Esteri di Pyongyang. Il programma di smantellamento dei reattori, ha spiegato un portavoce del ministero, è stato sospeso il 14 agosto scorso.
Il portavoce ha poi precisato che le autorità nordcoreane, lamentando il mancato rispetto dell'accordo da parte di Washington, stanno valutando, inoltre, il ripristino delle attività nucleari dell'impianto di Yongbyon. «Poiché gli Stati Uniti non hanno rispettato la propria parte di accordo, non possiamo fare altro che prendere queste misure», ha annunciato il ministero degli Esteri in una nota.
«Innanzitutto, abbiamo deciso di fermare il processo di denuclearizzazione, deciso con l'accordo del 3 ottobre scorso. Queste misure sono entrate in vigore lo scorso 14 agosto e le parti interessate sono state già informate», si legge nella nota. «In secondo luogo, considereremo la possibilità di restituire alla struttura di Yongbyon la propria funzione originaria sulla base delle forti richieste avanzate dalle nostre agenzie».
Pronta la replica della Casa Bianca, secondo la cui versione, la Corea del Nord non ha soddisfatto tutte le condizioni necessarie per essere rimossa dalla lista «nera» dei Paese che sostengono il terrorismo internazionale. La portavoce di Washington Dana Perino, e Condoleezza Rice, segretario di Stato americano, hanno risposto all'annuncio di Pyongyang. Durante una conferenza stampa tenuta a Ramallah, in Cisgiordania, Rice – giunta in Medio Oriente per una visita di 24 ore in Israele e nei territori palestinesi – ha dichiarato di presumere che «la Corea del Nord riconosca di dover ancora assolvere alcuni obblighi» e che «resta vivo il dialogo con Pyongyang». A Washington, Perino ha dichiarato che «gli Stati Uniti rispetteranno i propri impegni quando la Corea del Nord avrà rispettato i suoi».
Intanto sale la tensione anche nei Paesi vicini. La Corea del Sud ha giudicato «deplorevole» la scelta di Pyongyang, mentre il Giappone si è detto molto «preoccupato» per le conseguenze che ne potrebbero derivare.
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