24 aprile 2024
Aggiornato 03:30
I Sindacati chiedono un tavolo di confronto per il Mezzogiorno

Manovra, Cgil Cisl Uil: «penalizza il Mezzogiorno»

In una nota unitaria i segretari confederali Lamonica, Santini e Loy

La manovra economica penalizza il Sud con scelte del tutto insufficienti. A bocciare così gli interventi del governo per il mezzogiorno sono Cgil, Cisl e Uil che in un documento unitario, a firma dei segretari confederali, Vera Lamonica, Giorgio Santini e Guglielmo Loy, chiedono l'apertura di un tavolo di confronto con l'esecutivo sulle politiche per lo sviluppo del Sud.

«Il principale aspetto problematico è costituito dalla consistente riduzione di risorse per lo sviluppo e riequilibrio territoriale, pari a 7,9 miliardi euro», scrivono in una nota Lamonica, Santini e Loy nell’esprimere «preoccupazione per gli esiti di una manovra che, nel caso non dovesse rispettare pienamente l'abituale riparto territoriale (85% al Mezzogiorno, 15% Centro Nord), ridurrebbe ulteriormente le risorse a disposizione del Mezzogiorno. Cgil, Cisl e Uil richiedono inoltre che sia stabilita al 45% l'entità della spesa ordinaria e confermata l'aggiuntività per lo sviluppo dei fondi straordinari».

In riferimento alla centralizzazione delle risorse, Cgil Cisl e Uil mettono in guardia dai rischi connessi ad «un'eccessiva centralizzazione» che, invece, deve avvenire senza «’rotture’ traumatiche che rischierebbero di far perdere importanti risorse nazionali e comunitarie, vanificando la capacità di azione delle Istituzioni». Il tavolo richiesto da Lamonica, Santini e Loy potrà favorire «l'instaurarsi di un confronto sistematico sulle politiche di coesione, con particolare riferimento alle priorità più volte segnalate».