Prezzi: «Pane di stato? una trovata sbagliata»
Partigiani: «I problemi sono altrove»
Ipotizzare ritorni a prezzi amministrati, come prospettato dal Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia «è sbagliato e soprattutto fuori dalle possibilità giuridiche di uno Stato fondato sull’economia di mercato e sulla libera impresa. I prezzi amministrati sono possibili solo a condizione che vengano applicati anche per il grano e per gli altri costi di produzione a partire dall’energia».
E’ quanto ha affermato il presidente di Assopanificatori-Confesercenti, Mario Partigiani, commentando l’ipotesi di un «prezzo di Stato» per il pane.
«In una situazione in cui sono incontestabili ed a conoscenza di tutti gli aumenti di prezzo delle materie prime (grano, mais, acqua) e dei prodotti energetici (petrolio, gas, elettricità) e l’incremento del costo del lavoro, in uno scenario in cui tutti gli osservatori economici riconoscono la prevalente valenza dell’inflazione internazionale – ha sottolineato Partigiani – è sorprendente che il Ministro Zaia non trovi di meglio di una trovata che, lungi dal risolvere i problemi, rischia invece di aggravarli ulteriormente».
«Il Ministro, contento del fallimento del WTO – conclude il presidente di Assopanificatori – dovrebbe riflettere sul mercato energetico nazionale, sugli oligopoli operanti, sull’arretratezza del sistema agricolo nazionale e della filiera agroalimentare del nostro Paese».
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