28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
Banche - Imprese

Lannutti (IdV): «Consentire alle banche di acquisire più del 15% di un'impresa industriale creerà disastri»

Lo ha affermato il senatore Elio Lannutti,capogruppo Commissione Finanze dell'Italia dei Valori

«La modifica odierna del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio,che cancellerà la norma che vieta alle banche di acquistare più del 15% di una impresa industriale, oltre a creare pericoli alla stabilità dei mercati, aggrava gli intrecci incestuosi ed i conflitti di interessi che hanno generato il grave fenomeno del risparmio tradito, bruciando 50 miliardi di euro di sudato risparmio ad 1 milione di risparmiatori: si pensi allo scandalo Parmalat, dove nei consigli delle banche sedevano gli stessi amministratori di aziende industriali che dovevano misurare la meritorietà del credito a loro stessi concessa». Lo ha affermato il senatore Elio Lannutti,capogruppo Commissione Finanze dell'Italia dei Valori.

La crisi degli anni ‘30 che aveva minacciato le banche, coinvolte nel fallimento di alcune grandi imprese che controllavano, non è ancora superata nel capitalismo italiano,dove i soliti noti si spartiscono il potere economico ben coadiuvati da silenti, se non colluse autorità vigilanti. Nessuno potrà garantire salvataggi pericolosi di imprese in difficoltà, in maniera particolare gli azionisti delle banche, ma anche i cosiddetti «consiglieri indipendenti», che come nel caso della «malagestio» di Telecom Italia, hanno garantito gli esclusivi interessi dell'azionista di maggioranza a danno del «parco buoi» e dell'integrità patrimoniale.

Sulla questione del capitale della Banca d’Italia, e sul conflitto di interesse che grava solo in Italia tra controllori e controllata, il Gruppo dell'Italia dei Valori ha presentato- sia al Senato che alla Camera- specifiche proposte di legge, volte a modificare la legge sul risparmio del 2005, per trasferire ad enti pubblici le azioni di Via Nazionale, oggi di proprietà delle banche (Intesa San Paolo ed Unicredit con il 66% in posizione dominante.

Il Senatore Lannutti dell'Italia dei Valori, è infine d'accordo a riesaminare le regole che reggono le Banche popolari: proprio una assemblea di soci che votano «per testa» e non per numero di azioni, aveva permesso lo strapotere di Giampiero Fiorani alla Popolare di Lodi, ed il fenomeno dei «Furbetti del Quartierino», stroncati dalle indagini della magistratura.