27 aprile 2024
Aggiornato 10:30
QUIRINALE

Napolitano: «Il Parlamento dovrà sancire la discontinuità politica del nuovo governo»

RP | RP | Forza Italia ha chiesto al capo dello Stato «un`apertura formale della crisi, con le dimissioni di Letta, per affrontare in Aula la nuova situazione». Ancora nessuna dimissione dall'esecutivo

ROMA – Incontro al Quirinale fra una gruppo di eletti di Forza Italia (Fi) e il capo dello Stato, durante il quale è stata sancita la fine delle larghe intese.

COLLE, LARGHE INTESE FINITE - L'ufficio stampa di Giorgio Napolitano ha spiegato che il presidente della Repubblica: «Ha chiarito che ci sarà senza dubbio un passaggio parlamentare che segni la discontinuità politica tra il governo delle larghe intese e il governo che ha ricevuto la fiducia sulle legge di stabilità».

FI, LETTA DEVE DIMETTERSI - Da parte dei delegati di Fi è stata chiesta «un`apertura formale della crisi di governo, con le dimissioni del presidente del Consiglio, Enrico Letta, nelle mani del capo dello Stato, per affrontare in Parlamento la nuova situazione che scaturisce dalla fine del governo delle larghe intese», è scritto in una nota del partito.

Inoltre da Fi hanno sottolineato che la piattaforma politico programmatica che era alla base della costituzione del governo di larghe intese aveva la stessa maggioranza con cui si era avviato in Parlamento il percorso delle riforme istituzionali. Per gli esponenti di Fi il contesto che si è realizzato non può essere archiviato con la fiducia ottenuta al Senato dal governo sulla legge di stabilità. Un voto su un singolo provvedimento, seppur importante, non può bastare a decretare la fine di una grande coalizione e la nascita di qualcosa che con quel progetto politico non ha nulla a che vedere.

GRASSO INACCETTABILE - Non solo, gli eletti del Cavaliere hanno stigmatizzato «i comportamenti inaccettabili messi in atto dal presidente del Senato, Pietro Grasso, durante la seduta che ha votato la decadenza del senatore Berlusconi, comportamenti che hanno evidenziato inaudite forzature».

NESSUNA DIMISSIONE, ANZI - Intanto non c'è stata ancora nessuna dimissione formale dei parlamentari di Fi nelle fila del governo. Per ora solo Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla Pubblica amministrazione ha annunciato di avere la lettera pronta: «Le mie dimissioni sono già firmate». Il suo collega a Infrastrutture e trasporti, Rocco Girlanda, invece ha annunciato che rimarrà al suo posto nel governo, mentre ha lasciato libero l'incarico di partito: «Ho comunicato al coordinamento nazionale di Fi le mie dimissioni dall'incarico di coordinatore regionale dell'Umbria. Ringrazio il presidente Berlusconi per la fiducia che mi ha accordato quando mi ha nominato, quasi un anno fa, per guidare il partito in Umbria e che ha voluto che mantenessi questo incarico, malgrado l'incompatibilità statutaria con il ruolo di governo. Un pensiero di gratitudine e sincero affetto lo rivolgo a tutti i dirigenti, gli eletti e gli iscritti che in ogni momento mi hanno accompagnato in questo percorso avvincente ed entusiasmante».