19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Udine

Sopralluogo alla Cavarzerani: ci sono 200 migranti in più

Nella struttura permangono alcune criticità, nonostante la positiva gestione della Cri. Si attendono nuovi arrivi nelle prossime settimane

UDINE – Una delegazione del Consiglio comunale di Udine, nella giornata di mercoledì 3 ottobre, ha effettuato un sopralluogo all’ex caserma Cavarzerani che ospita quasi 500 uomini richiedenti asilo politico («sono almeno 200 le persone in più rispetto al numero previsto», è stato sottolineato dagli amministratori udinesi). L'impianto prevede un presidio medico costante attraverso la presenza di medici e di personale della Croce Rossa Italiana. La delegazione comunale ha avuto la possibilità di verificare tutte le procedure relative alla gestione da parte della Cri del sistema di accoglienza nell’ex caserma. A guidare il gruppo, composto dai vari capigruppo, il presidente del Consiglio comunale Enrico Berti con gli assessori Giovanni Barillari e Alessandro Ciani oltre al presidente della commissione politiche sociali Marco Valentini.

LE PERPLESSITA’ DI MAZZA - «Da quanto ho potuto vedere durante la visita – ha chiarito il capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, Marcello Mazza – la situazione non sta migliorando, come i numeri relativi agli arrivi lasciavano prevedere». «Oltre agli innegabili aspetti positivi, quali la messa a disposizione di 32 nuovi moduli abitativi da dieci persone ciascuno, l’attivazione di corsi di italiano e la presenza di ambulatori, vanno infatti purtroppo segnalati anche quelli decisamente negativi, quali la totale assenza di un sistema di video sorveglianza soprattutto lungo il perimetro della caserma, l’utilizzo da parte dei richiedenti asilo di palazzine dismesse e non presidiate, la mancanza di documenti d’identità da parte della totalità degli richiedenti quando si presentano per la prima accoglienza alla caserma mentre hanno invece tutti lo smartphone, che evidentemente reputano più essenziale del proprio documento di identità».

PREVISTI NUOVI ARRIVI - «Come se non bastasse, si prevedono nuove ondate di arrivi, nonostante la conclusione del periodo estivo, che metteranno a dura prova la capacità di Udine di far fronte, come ha sempre fatto, a questa emergenza che – sottolinea Mazza – per l’interesse di qualcuno, sta diventando strutturale. Sono convinto però che questa amministrazione saprà far valere prima i diritti degli udinesi rispetto a quelli dei presunti profughi che vediamo quotidianamente sfaccendati, se non fosse per l’intensa attività sullo smartphone. E sono convinto che si saprà far rispettare l’accordo tra Anci e Viminale sulla quota del 3 per mille, oggi bellamente ignorata», conclude Mazza.