Sulle mura di Udine l'omaggio alla Catalogna, «nazion valorose»
Ricordando i caduti per la patria locale, il Fogolār Civic omaggia anche il popolo della regione catalana. Travain: «Battaglia comune contro false democrazie e ricatti dell'economia»
UDINE - «Onôr al popul de Catalogne, nazion valorose». Così riportano, accanto ai colori della regione di Barcellona, le cinque dediche floreali deposte in prossimità delle antiche porte dei 'quintieri' storici della difesa urbana medievale udinese. Un’iniziativa che da 18 anni è curata dal Fogolâr Civic in memoria dei 'muarts pe citât di Udin' nel corso dei secoli, e che quest’anno ha visto come protagonisti Marisa Celotti, Milvia Cuttini e Luisa Faraci insieme al presidente Alberto Travain.
Una cerimonia che il sodalizio del Fogolâr Civic, insieme al Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friûl’, rinnova immancabilmente sin dal 2000, nella ricorrenza di San Michele Arcangelo, paradigma del buon cittadino difensore della patria, nonché titolare calendariale della scadenza civica più importante della democrazia comunale di un tempo: quella legata alle riunioni dell'Arengo, assemblea generale della cittadinanza.
«È un rapporto ideale tra noi amanti e promotori della città e chi per essa si sacrificò nel corso dei secoli e non deve essere dimenticato. È una questione di principio e d'affetto - afferma il presidente Travain -. Chi ci 'accusa' di 'romanticismo', ci fa un complimento», aggiunge.
E così, alle porte ovvero ai ‘portoni’, le porte interne della Città storica, quelle di Aquileia, Cividale, Grazzano, Santa Lucia e Santa Maria, si sono rinnovate le deposizioni in memoria dei caduti per la patria cittadina e in omaggio, quest'anno, al valore mostrato anche recentemente del popolo catalano, impegnato un'esemplare, pacifica, lotta per una legittima autodeterminazione «che nessuna legge o costituzione davvero democratica può impedire». Sulle mura di Udine, l'annuale ricordo degli antenati alla difesa della patria locale si unisce alla «testimonianza a favore di un popolo eroico nell'Europa di oggi la cui battaglia è quella di tutte le comunità che non si arrendono a imposizioni legali inique, false democrazie e ricatti dell'economia».
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