A tu per tu con lo stupore di Vinicio Capossela
La meraviglia, come ben predicava Aristotele, è all’origine di ogni cosa: ciò che a noi cittadini della Valcanale pare qualcosa di scontato per gli altri somiglia alla più incredibile delle novità. La riflessione nata dopo il concerto di Sella Nevea
CHIUSAFORTE - La cosa che più mi ha impressionata parlando pochi secondi con Vinicio Capossela è il suo rimanere attonito di fronte a ciò che per noi valligiani è la norma. La mia domanda è stata semplice dopo il suo meraviglioso concerto tenutosi accanto al rifugio Gilberti a Sella Nevea: «Come ti siamo parsi noi gente di montagna?».
La sua risposta si è limitata a quattro parole di numero, poiché alzando gli occhi al cielo è stato subito distratto da un crocchio di ragazzi che praticavano ‘slackline’: uno sport estremo dove l’intento, con l’ausilio di specifiche protezioni, è quello di attraversare un ‘nastro’ rigido, posto a una determinata altezza e lunghezza, senza cadere, e magari azzardando qualche numero spettacolare. Ciò che mi ha affascinato, dicevo, e allo stesso tempo aperto gli occhi, è stato lo stupore negli occhi del cantante nel vedere da lontano le movenze di quegli omini fusiformi sul filo. Perché la meraviglia, come ben predicava Aristotele, è all’origine di ogni cosa: ciò che a noi cittadini della Valcanale pare qualcosa di scontato per gli altri somiglia alla più incredibile delle novità.
Questa è la forza sulla quale dovremmo puntare: la magia della particolarità; perché inerpicarsi su qualcosa che non ci rispecchia quando potremmo valorizzare al massimo ciò che per noi è normale? La pista ciclabile, le passeggiate in montagna, le giornate ai laghi o in paese, le ferrate in montagna: puntare sulla semplicità è sempre stata la cosa più difficile, poiché non salta al nostro occhio, ma solo a quello di chi vive la realtà tarvisiana dall’esterno. Il concerto di Capossela, oltre a essere oltremodo suggestivo e spettacolare grazie alle splendide melodie e alla voce particolare del cantautore, ha dimostrato come la purezza dell’aria, la saggezza dei monti e l’emotività scaturita dalla simbiosi tra musica e paesaggio abbiano riunito con leggerezza e allegria così tanta gente.