11 novembre 2024
Aggiornato 07:00
La novità

Caserma Reginato: ufficiale il trasferimento dallo Stato alla Regione

La struttura diventerà la nuova sede della Prefettura. Operazione da 1,6 milioni di euro per il riadattamento dell'edificio. Sarà ripensata anche l'area di Borgo Pracchiuso con ulteriori 700 mila euro

UDINE - «La decisione odierna del Consiglio dei Ministri, assunta a tempo di record, di dare il via libera al trasferimento alla Regione dell'ex Caserma Reginato di Udine, rappresenta un grande successo per la nostra amministrazione ed è il risultato dello straordinario lavoro di squadra fatto insieme al Governo, alla Commissione Paritetica presieduta dall'onorevole Ivano Strizzolo, al Comune di Udine e all'Asp la Quiete». E' il commento, soddisfatto, della presidente Debora Serracchiani alla notizia che il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, che riguardano il trasferimento al patrimonio della Regione di una porzione del compendio denominato 'ex Caserma Reginato', sito nel territorio del Comune di Udine e attualmente appartenente al demanio statale.

«L'operazione - precisa la presidente - è il frutto di una grande collaborazione istituzionale. Ci consente di dar vita ad un progetto di recupero e riqualificazione che, senza consumare ulteriori porzioni di suolo ci permette di fatto di valorizzare un'area della città di Udine, che per due secoli ha avuto la funzione di ospedale militare». «Andremo infatti a recuperare degli spazi - ricorda - che saranno destinati a più efficienti e funzionali servizi al cittadino, conseguendo contestualmente l'obiettivo di ridurre la spesa pubblica». Lo storico edificio, che solo in parte rimane al Ministero della Difesa per proprie esigenze, è infatti destinato a divenire la nuova sede della Prefettura. Una porzione verrà anche ceduta all'Azienda pubblica per i servizi alla persona (Asp) La Quiete, «con un recupero di spazi fondamentali per il nostro territorio», ha ancora evidenziato la presidente.

Come già annunciato lo scorso aprile, quando nel corso di un sopralluogo alla struttura era già avvenuta la simbolica consegna delle chiavi dal Ministero della Difesa all'Agenzia del Demanio e, da questa, alla Prefettura, entro il prossimo ottobre si prevede la conclusione degli interventi di adeguamento e manutenzione che permetteranno di ospitare nella caserma gli uffici della Prefettura stessa, oltre che di dare nuovo assetto al Centro documentale della Difesa, attualmente ospitato nell'immobile di via Pracchiuso, che nel complesso si estende su una superficie di 24.200 metri quadrati. Il progetto prevede che l'area dedicata alle attività del Ministero a partire da ottobre sarà ridotta a 5.731 mq. La superficie rimasta libera ospiterà la sede della Prefettura (7.564 mq) e i restanti 10.905 saranno messi a disposizione della Regione Friuli Venezia Giulia che li destinerà a La Quiete, ente pubblico non economico di livello regionale senza fini di lucro. Prevista anche l'edificazione di una nuova struttura della capacità ricettiva di 120 posti letto, da destinarsi a utenti di una residenza sanitaria assistenziale e a quelli della casa di riposo. In questo contesto l'investimento per i lavori di completamento e di recupero per ospitare la Prefettura è di 1.623.000 euro. L'operazione, a regime dal 2020, consentirà anche un risparmio annuo negli affitti di circa 250 mila euro dovuto all'eliminazione dei canoni di locazione attuali per le sedi della Prefettura e per l'alloggio del prefetto. «Con l'assestamento di bilancio, appena approvato dal Consiglio regionale - annuncia dal canto suo l'assessore alle Infrastrutture e territorio Mariagrzia Santoro - e proprio a seguito del trasferimento della proprietà della Caserma Reginato attiviamo un'operazione di riqualificazione urbana dell'area di Borgo Pracchiuso con uno stanziamento diretto di 700.000 euro per la realizzazione di interventi di rigenerazione urbana dell'area».