6 maggio 2024
Aggiornato 02:01
Il quadro sull'immigrazione

Migranti: ecco come cambieranno i numeri dell’accoglienza in Friuli Venezia giulia

L'Assessore regionale Gianni Torrenti assicura che la Cavarzerani scenderà a 600 migranti (ora ne ha 800). Per migliorare l'accoglienza lo Stato ha stanziato 1,5 milioni di euro.

UDINE - Gli interventi in Friuli Venezia Giulia sulle strutture destinate ai migranti «presentano tutti la caratteristica di essere indispensabili a una migliore organizzazione e a dare la giusta dignità all'accoglienza, in certi casi alla valorizzazione di beni che poi potranno essere restituiti risanati alla nostra comunità per scopi diversi, e non certo per aumentare la capacità numerica». Lo ha affermato l'assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti.

L’assessore ha chiarito che «la caserma Cavarzerani di Udine, che ospita oggi circa 800 persone, e che ne ha ospitate in altri momenti anche mille, scenderà a una capienza di circa 600 letti». Per adeguare l'accoglienza alle esigenze, la disponibilità di risorse statali pari a 1,5 milioni «consente in alternativa la realizzazione di una seconda palazzina, come previsto attualmente dall'assegnazione, o l'acquisto di moduli prefabbricati, alternativa proposta dal prefetto visto l'avvicinarsi della stagione fredda, che permette tempi nettamente più rapidi».
In vista di un punto specifico sugli interventi in materia di migranti che sarà fatto in sede di Commissione consiliare il prossimo 6 ottobre, Torrenti ha ricordato come i flussi gestiti dalla Regione riguardino «solo le persone che giungono in modo diretto sul nostro territorio e che poi devono essere spostate in altre regioni, ed è questo il motivo della difficoltà di restare alla percentuale concordata di presenze», pari a 3 profughi ogni mille abitanti, esattamente com'è successo alle Regioni del sud.

«In questi mesi - ha rilevato peraltro l'assessore - almeno 5.000 persone sono state smistate in altre regioni, e contiamo che grazie ai nuovi accordi che si vanno profilando in campo nazionale tra Ministero dell'Interno e Anci, con il coinvolgimento delle Regioni, potremo confidare in una maggior puntualità degli spostamenti ed un più preciso rispetto delle nostre quote di accoglienza nelle percentuali previste dagli accordi».