26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Tutti hanno chiesto la verità sulla vicenda

Una folla commossa e silenziosa per i funerali di Regeni

La comunità di Fiumicello, suo paese natale, si è stretta attorno alla famiglia del ragazzo, insieme a migliaia di persone arrivate non solo dal Friuli ma da tutta Italia e dal'estero

FIUMICELLO – Una folla silenziosa, commossa, desiderosa di conoscere la verità ha salutato per il suo ultimo viaggio Giulio Regeni, il ricercatore friulano di 28 anni barbaramente ucciso in Egitto. La comunità di Fiumicello, suo paese natale, si è stretta attorno alla famiglia del ragazzo, insieme a migliaia di persone arrivate non solo dal Friuli ma da tutta Italia. Molti anche gli stranieri presenti nella palestra del paese, per lo più amici e conoscenti di Giulio, che in Egitto ci era andato per capire, per raccontare la verità, per fare in modo di cambiare le cose. E forse, proprio per questo, ha trovato la morte.

«Siamo qui per volere pace e giustizia assieme», ha detto durante l’omelia don Luigi Fontanot, facendo riferimento al cartello apposto nei pressi del battistero di Fiumicello, con la scritta ‘non è giusto. Senza giustizia non si può costruire la pace’. Tante le lacrime scese dai visi di chi è arrivato a Fiumicello, in una giornata grigia che ha reso l’atmosfera ancora più triste e malinconica.
Rispetto, dignità, compostezza: parenti e amici hanno ricordato e pianto il loro caro, stretti nell’abbraccio di tutte le persone presenti. Un abbraccio simbolico, a dimostrazione della grande impressione che nel popolo italiano ha destato l’omicidio di questo ragazzo, la cui unica colpa è stata quella di aver voluto raccontare un Paese ancora lontano dai valori di civiltà e democrazia.

Anche chi non c’era alle esequie ha partecipato al lutto: i negozi di Fiumicello chiudendo le serrande, i palazzi pubblici listando le bandiere a lutto, i semplici cittadini stringendosi in un momento di preghiera.
«Grazie Giulio, per avermi insegnato tante cose. Resta nel mio cuore l'energia del tuo pensiero. Il tuo pensiero, per amare, comprendere, costruire tolleranza. Con affetto, la mamma». È il messaggio di Paola Regeni, la mamma di Giulio, letto sull'altare da un ragazzo. E' stata l'ultima di tante testimonianze di affetto durante i funerali.