26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Trieste

Striscione di Regeni rimosso dal palazzo della Regione: è polemica

Il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga spiega il motivo della scelta, Serracchiani lo attacca

TRIESTE - Non solo non trova pace la vicenda giudiziaria e dunque la memoria di Giulio Regeni, ma nemmeno le materiali testimonianze a lui dedicate. Probabilmente colpa dello scivolamento di una tragedia nazionale dal piano cronachistico a uno politico. Lo striscione giallo di Amnesty International con la scritta «Verità per Giulio Regeni» è stato rimosso dal palazzo della Regione Fvg, in piazza Unità d'Italia, dove era stato esposto nel 2016 dall'allora presidente della Regione, Debora Serracchiani (Pd).

Al suo posto i poster azzurri

La Regione non ha voluto commentare la rimozione dello striscione. Tuttavia al suo posto ci sono i poster azzurri che indicano il campionato calcistico europeo Under 21; gli stessi che già da qualche settimana campeggiano con analogo stile sul vicino palazzo del Comune. Palazzo dal quale lo stesso manifesto è stato fatto togliere dall'amministrazione di centrodestra guidata da Roberto Dipiazza poco dopo il suo insediamento, nel 2016. Ed è di pochi giorni fa il caso di Ferrara, dove lo stesso striscione di Amnesty è stato coperto dalla bandiera della Lega.

La spiegazione di Fedriga 

Anticipando «le polemiche che continueranno a susseguirsi ad ogni batter di ciglio, comunico che lo striscione non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione» Fvg. Lo scrive in una nota il governatore Fvg Fedriga, riferendosi alla rimozione dello striscione su Regeni dal palazzo della Regione in piazza Unità d'Italia. «Malgrado non condivida la politica degli striscioni e dei braccialetti, non ho fatto rimuovere lo striscione per più di un anno per non portare nell'agone politico la morte di un ragazzo». «Evidentemente questa sensibilità non appartiene a tutti e a ogni occasione non si perde tempo per alimentare polemiche», prosegue Fedriga.

Ennesima pretestuosa provocazione

«Ricordo,ad esempio quando lo striscione è stato rimosso per qualche giorno su richiesta di una produzione cinematografica; sempre in simili circostanze, altre polemiche sono state fomentate perché la riaffissione è avvenuta con poche ore di ritardo rispetto alla fine delle riprese stesse. Oggi arriva l'ennesima pretestuosa provocazione, in conseguenza della nostra decisione di addobbare il palazzo per gli europei under 21 che si tengono» in Fvg. «Perfino la Uefa mi ha dovuto scrivere impaurita da sterili tormentoni che non fanno altro che strumentalizzare il dramma avvenuto. Evidentemente - conclude il governatore - la mia attenzione per non urtare le sensibilità non ha pagato, e ci si sente pertanto legittimati a imporre con atteggiamenti prevaricatori cosa deve o non deve fare la Regione».

Lo sdegno di Serracchiani

«L'atteggiamento di Fedriga sinceramente delude, nei toni e nel merito. È vero che il caso di Giulio Regeni non dovrebbe essere usato per schermaglie politiche, e la presenza dello striscione sul balcone della presidenza della Regione aveva un significato istituzionale non di parte. Ora, con la sua stizzita risposta che fa seguito a un silenzio incomprensibile, Fedriga induce a ritenere che la decisione di togliere lo striscione era già stata presa». Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando la dichiarazione del presidente della Regione Massimiliano Fedriga.