24 settembre 2023
Aggiornato 02:30
Trieste

Acque reflue, Italia sanzionata dall'Unione: colpevole anche il Friuli

La 'multa' ammonta a 25 milioni di euro. Assicura l'assessore all'Ambiente del Friuli-Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro: "Entro il 2019 saremo in linea con le direttive in merito alle reti fognarie e ai sistemi di trattamenti delle acque reflue"

TRIESTE - «Entro il 2019 il Friuli Venezia Giulia sarà perfettamente in linea con le direttive europee in merito alle reti fognarie e ai sistemi di trattamento delle acque reflue urbane».

RESPONSABILITA' - Lo assicura l'assessore all'Ambiente ed Energia Fabio Scoccimarro, a seguito della notizia che anche il Friuli Venezia Giulia è compreso tra le regioni che hanno indotto l'Unione europea a comminare all'Italia una sanzione forfettaria di 25 milioni di euro. «Sono due gli agglomerati imputati in Friuli Venezia Giulia per inadempienza, quello di Trieste-Muggia-San Dorligo Della Valle e quello di Cervignano», conferma l'assessore, che sul tema si è subito confrontato con i funzionari della direzione Ambiente.

CONSEGUENZE - «In entrambi i casi, riferendosi la sanzione al 2004, purtroppo le amministrazioni che ci hanno preceduto erano in difetto. Per questa ragione lo Stato potrebbe addebitare alla nostra Regione circa 1 milione di euro (calcolato sugli 'abitanti equivalenti') sul totale della penale definita per l'Italia».

IN REGOLA A TRIESTE - «Tuttavia, per quanto riguarda l'area di Trieste, grazie al nuovo depuratore di Servola ormai siamo perfettamente allineati alla direttiva», sottolinea Scoccimarro, aggiungendo che «a Cervignano erano stati previsti sette interventi: quattro sono già stati terminati, uno è in via di definizione e due si completeranno nel 2019».

SANZIONI AGGIUNTIVE - In sostanza, poiché l'Unione europea ha anche previsto un'ulteriore sanzione giornaliera a carico del nostro Paese pari a 165 mila euro per ogni giorno di ritardo nell'applicazione della direttiva, «nel caso di Trieste - conclude Scoccimarro - ogni sanzione aggiuntiva è totalmente da escludere in quanto il nuovo depuratore è ormai in funzione. Potrebbe invece scattarne una minima, sempre rapportata agli 'abitanti equivalenti', fino al definitivo completamento dei lavori previsti a Cervignano».