20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
La dura presa di posizione di Lorenzo Tamaro

La denuncia del Sap: «Dopo Bruxelles poco o nulla è cambiato sul fronte sicurezza»

Non ci sono gli uomini da schierare ai confini, gli equipaggiamenti e i mezzi sono antiquati e l'antiterrorismo si apprende da cd-rom

TRIESTE – Dopo gli attentati di Bruxelles il Sap, Sindacato autonomo di Polizia, lancia l’allarme. «Nulla  o quasi di concreto è stato fatto per la sicurezza in Italia: solo frasi ad effetto. In questo modo il Governo – precisa Lorebnzo Tamaro, segretario provinciale del Sap – ha dimostrato di non saper, ma soprattutto di non voler ascoltare chi rappresenta gli operatori di Polizia: quelli che quotidianamente sono chiamati a difendere i cittadini ed il Paese». Tamaro è passato all’elenco delle cose che non vanno in Italia e più nello specifico in Fvg: «Non si sono visti maggiori controlli sul confine italo-sloveno (con quali uomini del resto?), le dotazioni continuano a essere sempre quelle vecchie e obsolete. Non si è nemmeno riusciti a dotare, come richiesto dal Sap, di un secondo caricatore gli agenti che fanno servizio operativo, come ad esempio la Polizia Stradale, la Polizia di Frontiera, i reparti investigativi. A malapena sono stati distribuiti agli appartenenti delle ‘volanti’».

Parole forti quelle utilizzate da Tamaro, che però pare restino inascoltate: «Continuano a essere vecchie le dotazioni, i mezzi e gli equipaggiamenti, continuano a essere pochi e vecchi gli operatori di polizia e sul fronte dell’addestramento e dell'aggiornamento professionale, non si riesce nemmeno a garantire quanto previsto per legge. Riteniamo – conclude il segretario provinciale del Sap – che non aver mai effettuato un esercitazione di tiro dinamico, o apprendere le tecniche antiterrorismo da un cd-rom, non possa essere adeguato per affrontare  fatti come quelli che oggi  accadono vicino all’Italia, all’interno dell’Europa».