6 maggio 2024
Aggiornato 11:00
L'anniversario

Leggi razziali: cerimonia a Trieste 77 anni dopo l'annuncio

Tanto è trascorso da quel 18 settembre 1938, quando Benito Mussolini, dal palco di piazza Unità anticipò l’entrata in vigore delle leggi razziali antiebraiche. Una «macchia incancellabile del regime fascista e della monarchia italiana»

TRIESTE - Settantasette anni. Tanto è trascorso da quel 18 settembre 1938, quando Benito Mussolini, dal palco di piazza Unità, a Trieste, annunciò l’entrata in vigore delle leggi razziali antiebraiche. Una «macchia incancellabile del regime fascista e della monarchia italiana», come recita la targa in acciaio collocata sul selciato, vicino alla fontana dei Continenti, nel punto dove venne allestito il palco per il discorso del Duce. Venerdì mattina si è svolta una cerimonia davanti a quella targa, a cui ha preso parte il sindaco di Trieste Roberto Cosolini. «Il silenzio e il ricordo, soprattutto nei momenti in cui veniamo sopraffatti da tante grida, polemiche e strumentalizzazioni della cronaca, vale più di tanti discorsi e di tante parole».

Alla semplice cerimonia, che ha visto un momento di silenzio e riflessione in prossimità della targa, sono intervenuti, oltre al sindaco Cosolini, i rappresentanti della Comunità ebraica di Trieste con il rabbino capo Eliezer Shai Di Martino, il presidente Alessandro Salonichio, il vicepresidente Nathan Israel e l'assessore alla Cultura Mauro Tabor. Presenti anche gli assessori comunali Roberto Treu, Elena Marchigiani, Edi Kraus, Laura Famulari, Paolo Tassinari e il consigliere Roberto Decarli.
Una breve e significativa riflessione è stata offerta dal rabbino capo Eliezer Shai Di Martino, che ha tra l'altro sottolineato l'importanza di ricordare sempre l'alleanza tra Dio e l'essere umano e l'uguaglianza davanti al Signore, affinché «mai si ripeta una simile tragedia».