20 aprile 2024
Aggiornato 14:30

Clotilde Courau a Roma: "Io, la mia carriera e la mia positività"

L'attrice a festival "Rendez vous" con il film "Le ciel attendra"

Roma - In Italia è di casa, da quando ha sposato Emanuele Filiberto di Savoia, ma Clotilde Courau in questi giorni è a Roma, ospite del festival di cinema francese "Rendez-vous", per parlare di sé, della sua passione per il cinema, e di attualità. Ha presentato "Le ciel attendra", film che racconta con lucidità e poesia il processo di arruolamento delle giovani francesi nella Jihad.

"Un film su questo argomento era necessario oggi in Francia, sia per far capire ai ragazzi i pericoli che esistono, sia per spingere i genitori a vigilare. In un momento come questo il cinema e la cultura in generale sono fondamentali".

Nel film si evidenzia bene come gli estremismi si facciano largo quando i ragazzi non trovano punti di riferimento intorno a loro: "Siamo sempre più divisi, dalla religione, dal credo politico, e proprio il legame tra gli uomini si sta sfaldando. Ma io penso che bisogna essere positivi: nelle tenebre si ha bisogno di luce, abbiamo bisogno di rappresentanti che parlino delle piccole fiamme che non si sono ancora spente. Io con il mio lavoro viaggio molto e quando incontro registi o persone di cultura libanesi, siriane, israeliane, per esempio, mi chiedono, come artista europea, di non perdere quella fiamma, la speranza. E io mi sento di voler trasmettere questo messaggio".

Nella sua carriera d'attrice la Courau ha lavorato al cinema con registi come Doillon, Tavernier, Leconte, Canet, Philippe Garrel. Ma la sua ricerca artistica è continua: "Penso che la ricerca sia la cosa più importante, le domande che ci poniamo sono la cosa più importante. Io mi sento molto felice ma desiderosa, attraverso l'incontro con i registi, di continuare a imparare, a scoprire, a mettermi in pericolo nel mio lavoro, a superare i miei limiti".