Corretta idratazione: una ricetta per il buon umore
La dottoressa Elisabetta Bernardi spiega come l’assunzione giornaliera di un corretto quantitativo di acqua possa influire sullo stato d’animo
Il periodo delicato della ripresa post-lockdown da una parte, il cambio di stagione verso l’estate dall’altra, le ansie e preoccupazioni per l’organizzazione futura e la gestione del menage famigliare in questa nuova situazione sono tutti fattori che hanno messo e continuano a mettere a dura prova l’equilibrio psico-fisico degli italiani.
Se sono ormai noti i benefici dell’idratazione sul benessere fisico, è spesso sottovalutato il potere che può avere sul funzionamento del cervello e di tutti i tessuti ad elevato metabolismo. Bere una certa quantità d’ acqua può infatti influire sui cambiamenti d’umore con conseguenze sull’attenzione e sulla percezione della fatica.
L'importanza di una corretta idratazione
Si notano gli effetti più evidenti nei bambini e negli anziani, spesso disidratati, che non dispongono di un riflesso della sete completamente funzionante perché non del tutto sviluppato, nei primi, e in fase di deterioramento, negli ultimi.
«L’acqua rappresenta circa il 65% del peso del nostro corpo, con il cervello e i muscoli che ne contengono il 75% e polmoni, sangue e reni più dell’80%. È quindi facilmente intuibile quanto il suo ruolo sia fondamentale in tutte le nostre funzioni vitali, incluso il controllo dell’umore. È dimostrato, infatti, che anche una disidratazione moderata ha effetti negativi sul nostro stato psichico» - spiega la dottoressa Elisabetta Bernardi, Biologa specialista in Scienza dell’Alimentazione e membro dell’Osservatorio Sanpellegrino.
L’umore risulta essere particolarmente sensibile al consumo d’acqua. Studi scientifici hanno evidenziato come la scarsa idratazione possa dare vita a stati di ansia, tensione o depressione. Alcune ricerche dimostrano infatti una correlazione significativa tra una migliore idratazione e la sensazione di «buon umore», soprattutto nei primi anni di vita.
«Logicamente tutto questo può influire in maniera negativa o positiva sulla resa cognitiva di tutti i giorni. La disidratazione interferisce più spesso di quanto si pensi con il cervello. Nervosi? Deconcentrati? Stanchi? Non vi ricordate le cose? Potreste aver bevuto poca acqua!» - conclude la dottoressa Bernardi.
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