27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Salute

Usi troppo lo smartphone? Ecco cosa potrebbe accaderti se continui a farlo

Lo smartphone è diventato ormai un oggetto da cui è difficile separarsi, ma utilizzarlo continuamente potrebbe provocare non pochi problemi alla nostra salute

Secondo gli scienziati del Texas con l'uso dello smartphone si riducono le tue capacità cerebrali
Secondo gli scienziati del Texas con l'uso dello smartphone si riducono le tue capacità cerebrali Foto: Shutterstock

Com’era la nostra vita senza smartphone? Una domanda a cui potrebbero rispondere solo gli over 30, quelli che hanno avuto a che fare con i primi modelli di telefonini. Ovvero quei gingilli elettronici che servivano davvero per telefonare e non per giocare, fare foto e ascoltare musica. Quei prodotti che, seppure limitati in termini di funzioni, erano praticamente indistruttibili. Ma nelle mani di un giovane ragazzo appaiono più o meno come inutili scatolotti. E se è innegabile che gli smartphone ci hanno cambiato la vita, è anche vero che passiamo metà della nostra vita a usarli correndo il rischio di danneggiare (non poco) la nostra salute.

Si riducono le tue capacità cerebrali
La tesi è di alcuni scienziati dell'Università del Texas ad Austin: gli smartphone riducono la forza del nostro cervello influenzando negativamente le abilità cognitive. Ma non solo: questo accadrebbe persino nel momento in cui non lo stiamo usando. Avere l’abitudine di riporlo sulla scrivania - a detta degli scienziati – provocherebbe un marcato deficit dell’attenzione. Dai risultati dello studio, infatti, è emerso che quando i volontari lasciavano il cellulare in un’altra stanza ottenevano punteggi, durante i test cognitivi, di gran lunga superiori. Se invece il cellulare si trovava nella borsa, il superamento della prova era medio. «Abbiamo osservato un andamento lineare che suggerisce che quanto più lo smartphone appare evidente, tanto più le capacità cognitive disponibili dei partecipanti diminuiscono. La mente cosciente non sta pensando allo smartphone, ma il processo che richiede a se stessi di non pensare a qualcosa, utilizza alcune delle risorse cognitive limitate. È una forma di fuga del cervello», spiega Adrian F. Ward, autore principale dello studio. In sintesi: la distanza dallo smartphone può fare la differenza quando si tratta di capacità intellettive.

Potresti perdere l’uso della vista
Forse potrebbe sembrare una dichiarazione un po’ eccessiva, ma è proprio così. Recentemente è accaduto a una giovanissima ragazza di appena vent’anni – nonostante prima godesse di ottima salute. Era da un po’ di tempo che giocava con un videogame di nome king of glory. Era talmente rapita dal desiderio di passare di livello che ogni momento libero lo trascorreva davanti allo smartphone. Spesso faceva anche le ore piccole per andare avanti con il gioco. Proprio una di quelle sere, però accade qualcosa di strano: si rende conto di non vederci più bene. Sceglie, così, di spegnere il dispositivo e andare a dormire. Pensava si trattasse di un problema di stanchezza. La mattina dopo, tuttavia, si rende conto di non vedere più con l’occhio destro. La ragazza corre in ospedale insieme alla sua famiglia. Ma ormai era troppo tardi: aveva perso per sempre l’uso della vista. Il motivo? Un’ostruzione dell’arteria retinica. Un problema che si verifica in tarda età a causa dell’uso eccessivo degli occhi. In questo caso, però, era stato il videogame che aveva rovinato la retina in maniera rapidissima.

Se sei giovane rischi il diabete
Secondo una ricerca pubblicata su Archives of Disease in Childhood, i bambini e i ragazzi che passano almeno tre ore al giorno davanti a smartphone o Pc rischiano di contrarre il diabete perché sviluppano insulino-resistenza. Per evitare il problema è importante che i genitori controllino le ore in cui i loro figli restano connessi: «I nostri risultati suggeriscono che la riduzione dei tempi in cui si sta davanti a uno schermo può essere utile nel ridurre i fattori che aumentano il rischio di diabete di tipo 2 fin dalla più tenera età, sia nei ragazzi che nelle ragazze appartenenti ai diversi gruppi etnici», spiegano i ricercatori.

Dormirai male
Un recente studio condotto dagli scienziati dell’Università della California a San Francisco (UCSF) ha dimostrato come l’utilizzo di smartphone e tablet durante le ore serali riduca in modo significativo la qualità del sonno. I risultati dello studio sono stati pubblicati su PLoS ONE.

Ti verrà la gobba e soffrirai di solitudine (anche se sei giovane)
«Are you lost in the world like me», un titolo che si potrebbe anche leggere così: «sei anche tu sperduto in questo triste mondo creato da noi stessi». Ma non è una nostra invenzione è il titolo della canzone di Moby & The Void Pacific Choir, che accompagna il corto realizzato da Steve Cutts. Qui si evidenza una sorta di profezia: se non ci svegliamo dal torpore indotto dall’uso di smartphone i rischi per la salute saranno molti. Il video ci fa capire come siamo sempre più estraniati dal mondo vero e immersi in una realtà virtuale che ci rende sempre più soli anche se, apparentemente, circondati da molta gente. Inoltre l’uso continuo può alterare la nostra postura, creare problemi al collo e, a lungo andare, anche farci venire la tanto antiestetica gobba.

Un giorno diventerai nomofobico
Se hai il vizio di rimanere sempre connesso, rischi di diventare nomofobico. La nomofobia è un termine che indica il timore ossessivo di non essere raggiungibili con il cellulare. Pare che colpisca soprattutto i giovani, ma non mancano anche i casi tra gli adulti. Si tratta di una vera e propria dipendenza patologica che innesca effetti psicofisici del tutto simili a disturbi mentali: attacchi di panico o dispnea (mancanza di respiro), ansia, tremori, sudorazione, vertigini, nausea, tachicardie o battito cardiaco accelerato e dolore toracico. Quindi, prima di arrivare a questo livello, prova di tanto in tanto a fare a meno del cellulare. Potresti persino scoprire di star meglio e sperimentare, una volta tanto, la vera libertà.