26 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Escursioni a rischio

La vipera è tornata: allarme su Alpi, Costa Azzurra e in tutta Italia

Pericolo per le escursioni e le passeggiate in montagna, le vipere sono tornate in massa. Sui sentieri delle Alpi, in Provenza e in Costa Azzurra già segnalati numerosi casi di morsicature. Ora arrivano anche in Piemonte, Liguria e Veneto. In Francia finite le scorte di siero antivipera

La vipera Aspis
La vipera Aspis Foto: Shutterstock

Dopo anni di quasi rischio di estinzione, le vipere pare siano tornare in massa. E lo hanno fatto, per ora, in alcune zone specifiche. Si tratta delle Alpi, della Provenza e della Costa Azzurra, che segnalano numerosi casi di morsicatura. Ma le vipere si stanno espandendo anche in Piemonte, Liguria e altre regioni dell’arco alpino come il Veneto. E intanto in Francia il siero antivipera finisce. In Italia, invece, non dovrebbero esserci problemi di carenza. Ma il pericolo per le escursioni resta.

Un equilibrio sconvolto
La Natura sa cos’è l’equilibrio. È difficile infatti che una specie animale prevalga su altre quando tutto è lasciato come dovrebbe. Se capita che vi sia invece un’invasione è perché, di solito, ci ha messo lo zampino l’uomo – che ha sconvolto l’ecosistema. Il caso del ritorno in massa della vipera non fa eccezione. In questo caso è probabile che sia perché c’è carenza di predatori naturali: rapaci e altri animali, i quali a causa dell’inquinamento, della deforestazione o della caccia senza regole ora sono in numero insufficiente per contrastare il fenomeno.

Siamo tornate e siamo agguerrite
L’Italia dunque è anch’essa a rischio. Per questo motivo, su tutto il territorio nazionale, laddove vi siano terreni incolti è importante prestare molta attenzione a dove si mettono i piedi. Uno dei casi più recenti di morsicatura di vipera risale allo scorso aprile dove, a Vilminore (BG) un bambino di 5 anni è stato morso durante un picnic con i genitori. Il piccolo è stato salvato solo grazie all’intervento dell’elisoccorso. Ma non si sta tranquilli neanche in altre parti d’Italia: a Vittorio Veneto in provincia di Treviso, per esempio, le vipere sarebbero già state avvistate in alcuni orti, in città e perfino in una scuola elementare dismessa.

Le specie diffuse in Italia
Nel nostro Paese sono note cinque specie di vipere. La ‘cornuta’, o vipera dal corno è la più pericolosa. Poi c’è la Ursinii, meno velenosa, che si trova in particolare sul Gran Sasso; l’Aspide che è la più diffusa in tutta Italia; la Berus (o Marasso) anch’essa piuttosto pericolosa e aggressiva e infine la new entry Walser, scoperta di recente nelle Valli a sud del Monte Rosa.

Si muore?
Per fortuna è difficile morire per un morso di vipera. Certo, può capitare, ma è assai raro. Il perché è presto detto: la vipera, quando morde, non inocula mai tutto il veleno che ha perché non lo spreca per un solo morso. Può infatti servirle in caso di emergenza o per nutrirsi, e se non ne ha più non può usarlo. Per cui quando morde utilizza una dose di veleno che per un uomo in genere non è letale e, a volte, morde ‘a secco’ senza inoculare per nulla il veleno. Secondo le stime, in Italia soltanto il 20% dei casi di morsicatura necessita dell’utilizzo del siero.

In Francia però…
A differenza del nostro Paese, la situazione in Francia è un po’ diversa. Qui sono stati segnalati numerosi casi di morsicatura da Vipera Aspis, in particolare nella regione Provence-Alpes-Côte d’Azur (Paca). Le vipere pare siano poi state avvistate anche nella provincia di Imperia. Altro problema per la Francia pare sia la scarsità di siero antivipera Viperfav, che potrebbe mettere a rischio nel caso di morsicatura che richieda la somministrazione. In Italia, invece, pare che il problema non sussista e che le scorte siano intatte. Ora però non resta che fare attenzione a dove si mettono i piedi, e anche le mani, quando si vada per campi e sentieri di montagna.