19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Salute donna

Integratori di soia sono d’aiuto per le donne con sindrome dell’ovaio policistico

Le donne con un disturbo ormonale comune noto come sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) possono avere un minore rischio di diabete e malattie cardiache assumendo integratori di soia

ROMA – Le donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico, o Pcos, possono trovare un alleato nella soia. Secondo uno studio, infatti, l’assunzione di integratori può ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e malattie cardiache.

Questione di ormoni
La sindrome dell’ovaio policistico è legata ai livelli di ormoni nell’organismo. E, come si sa, la soia interagisce proprio con gli ormoni. I ricercatori della Kashan University of Medical Sciences in Iran hanno reclutato un gruppo di 70 donne con Pcos, e di età compresa tra i 18 e i 40 anni, per valutare gli effetti di un’integrazione di soia sulla condizione. Prima di prendere parte ai test, le donne sono state oggetto di esami di laboratorio per rilevare i fattori di rischio per le malattie cardiache e il diabete, come alti livelli di grassi e colesterolo LDL, o cattivo, nel sangue e un alterato meccanismo dell’ormone insulina. Le partecipanti sono poi state suddivise a caso in due gruppi atti a ricevere per 12 settimane o una pillola a base di soia o un placebo. Al termine, sono stati ripetuti gli esami di laboratorio.

I risultati
I risultati finali dello studio sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, e mostrano come le donne che avevano assunto gli integratori nella misura di 50 milligrammi di isoflavoni di soia al giorno, pari a circa l’equivalente di due bicchieri o 500 ml di latte di soia, presentavano una migliore funzione dell’insulina e livelli più bassi di colesterolo cattivo e grassi nel sangue rispetto alle loro coetanee che avevano assunto le pillole placebo. «La nostra ricerca ha scoperto che le donne con la PCOS possono beneficiare dell’assunzione di soia nella loro dieta», ha dichiarato il dottor Zatollah Asemi, principale autore dello studio.

Minore rischio
Secondo i ricercatori, i risultati dello studio – sebbene debbano essere ulteriormente confermati da altri studi – suggeriscono che le donne con sindrome dell’ovaio policistico possono beneficiare dell’integrazione di isoflavoni della soia riducendo potenzialmente il rischio di diabete e malattie cardiache così come alcuni altri problemi di salute connessi con la PCOS come il colesterolo alto e l’indurimento delle le arterie, o aterosclerosi.