25 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Cronaca

La gravidanza nascondeva i segnali di un cancro in fase terminale. I medici non se ne sono accorti

Il caso di Laurel Cohen, morta a 38 anni, che doveva partorire il suo primo figlio la scorsa primavera. Ma la gravidanza è stata costellata di dolori addominali, mancanza di respiro, costipazione. I medici le dissero che erano normali sintomi della gravidanza, invece era un cancro in fase terminale

REGNO UNITO – Una donna londinese di 38 anni, Laurel Cohen, nel mese di maggio scorso e a cinque settimane prima del parto, è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale a causa di insopportabili dolori. Quelli che erano stati diagnosticati come normali sintomi della gravidanza erano in realtà i segni di un enorme cancro al fegato in fase terminale.

I fatti
Laurel, insieme al marito Dave, si erano rivolti più volte ai medici facendo presente che la donna soffriva di inspiegabili e ricorrenti dolori addominali, mancanza di respiro e costipazione. Tuttavia, le è sempre stato detto che erano normali sintomi della gestazione. Ma, quando giunta in ospedale a cinque settimane prima del previsto parto, le cose sono precipitate. Fatta partorire la figlia Ruby con un taglio cesareo, la donna è stata poi oggetto di biopsia per verificare la natura dell’enorme tumore che si era diffuso nel fegato. Ma il cancro era ormai in fase terminale.

L’epilogo
Sottoposto a quattro cicli di chemioterapia, il corpo di Laurel ha smesso di rispondere al trattamento, e il tumore ha proseguito la sua corsa. Accompagnata da indicibili dolori, e dal marito che ha vegliato su di lei fini all’ultimo, Laurel si è spenta il 26 luglio senza poter abbracciare la sua piccola di appena 10 settimane di vita. Il marito Dave, sconvolto dalla vicenda ha dichiarato che avrebbe voluto addossare tutta la colpa ai medici che non hanno capito che i sintomi lamentati dalla moglie erano quelli di un tumore, ma ha anche detto che in effetti combaciavano anche con quelli che si possono provare in gravidanza, per cui era facile fraintenderli. Una magra consolazione, ora che si ritrova con una bambina da crescere senza la mamma.