26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Accessori

Il Tombolo rivive nei gioielli di Moravia Paratore

Gioielli, accessori e applicazioni creati grazie alla lunga tradizione siciliana di pizzi e merletti nata a Mirabella Imbaccari. Moravia Paratore interpreta l'antica arte e la trasforma in oggetti preziosi

ROMA - All'inizio era il Tombolo, e Mirabella Imbaccari, paese nel cuore della Sicilia, dove le tradizioni hanno ancora oggi basi solide, il luogo dove l'identità della terra si imprime forte nella memoria e si intreccia a questa antica tradizione di donne e di merletti. Il Tombolo sa di buono: tradizione, matrimonio, famiglia nella ricca terra di Sicilia ma anche nel continente. Ora però il preziosissimo pizzo fatto a mano con i fuselli su un cuscino dà vita invece che a merletti per lenzuola, asciugamani e tovaglie, a orecchini, ciondoli per catenine, collane. Così Moravia Paratore che proprio a Mirabella Imbaccari è nata ha deciso di rivisitare in chiave moderna la creazione di manufatti realizzati con la tradizionale tecnica del Tombolo.

Storia e tradizione in splendidi gioielli
Gioielli, accessori, applicazioni per abbigliamento e per la casa. La creatività di Moravia Paratore è stimolata con una continua ricerca di forme, colori e materiali. La lavorazione del Tombolo ha origini che sfumano nella storia, rendendo difficile collocarne la nascita in un luogo e un tempo definiti. Le interpretazioni sono diverse, nessuna certa, cosa che contribuisce a definire l'arte un'aura intensa di fascino. La particolarità dei modi di lavorazione, la difficoltà tecnica, evidente anche nei tempi di produzione, rendono l'intaglio un prodotto ricercato ed apprezzato.

La leggenda
A Mirabella Imbaccari, il Tombolo riveste un'importanza fondamentale. Introdotto dalla giovane moglie del principe Biscari, Angelina Auteri, la quale, credendo fermamente nel suo ambizioso e coraggioso progetto imprenditoriale, offrì alle donne del paese la possibilità di rendersi indipendenti e di preparare da sé il corredo per le proprie figlie, secondo l'uso del periodo storico. L'opera al Tombolo, tuttavia, trova la sua consacrazione ufficiale nel novembre 1910, quando quattro religiose di Santa Dorotea, provenienti da Roma, si stabilirono a Mirabella Imbaccari, nella metà del palazzo che i coniugi Biscari cedettero loro per accudire l'affollato laboratorio del Tombolo. Negli anni, il progetto crebbe e si estese, fino a delineare una realtà economica incisiva, e il piccolo paese di Mirabella Imbaccari fu denominato "Città del Tombolo». L'arte vive tramite le abili mani delle ricamatrici del luogo, le quali lavorano un finissimo pizzo di fili di lino o cotone, che avvolti in piccoli fusi di legno, si incrociano l'uno con l'altro, ripercorrendo le linee dei disegni puntati sul tombolo. Questo è un grosso cuscino riempito di paglia essiccata sul quale viene spillato il disegno che prenderà vita con la lavorazione. Il tombolo mirabellese si contraddistingue per la sua bellezza e raffinatezza. La sua eleganza gli attribuisce un posto d'onore tra i merletti più pregiati d'Italia.