2 maggio 2024
Aggiornato 18:00
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Il ristorante era classificato al primo posto su TripAdvisor, anche se non esisteva

La Scaletta di Moniga del Garda non esiste; peccato, perché per TripAdvisor era il numero uno della Località Gardesana.

ITALIA A TAVOLA - Il quotidiano on-line che si occupa di ristorazione e di ospitalità ha effettuato un curioso esperimento per dimostrare quanto siano scarse le effettive verifiche effettuate dal personale di TripAdvisor sulle informazioni fornite e pubblicate gratuitamente da un vasto numero di delatori che non sempre forniscono informazioni obiettive o veritiere.

LA SCALETTA - Il sito di recensioni più celebre nel mondo è stato nuovamente messo alla prova da un'azione in incognito, promossa dalla testata Italia a Tavola, non la sola e non la prima a schierarsi contro i metodi «disinvolti» di TripAdvisor di fornire informazioni ai lettori alla ricerca delle migliori tavole calde, ristoranti, bar, pizzerie o gelaterie; tutto insieme per il gusto di scegliere dopo un'attenta scrematura. Ecco quindi affiorare il favoloso La Scaletta che dalle parti della sponda Lombarda del Lago di Garda promette certezze inattese. Ben dieci recensioni su dieci con il massimo punteggio, percorso netto che portano l'insegna de La Scaletta al primo posto sulla località, e forse anche nei dintorni.

FALSO PROFILO - In realtà neppure l'insegna esiste, ma trattasi di «profilo» inventato allo scopo di appurare l'affidabilità e le effettive verifiche che da TripAdvisor si continua a garantire. Nel giro di due mesi, il locale riceve le dieci recensioni positive e si trova proiettato in automatico al top, perché evidentemente a nessuno è venuto in mente di verificare, non si dice ogni singola recensione, ma per lo meno l'esistenza del locale. Di fatto, il portale non ha effettuato il minimo controllo sulle finte recensioni positive indirizzate al falso profilo, né tanto meno si è preoccupato di verificarne l'esistenza, salvo cancellare dal sito  La Scaletta quando la verità è venuta a galla.

I PRECEDENTI - Gruppi di ristoratori coalizzatisi o addirittura associatisi per fronteggiare la marea montante che li penalizzava, associazioni di consumatori attivatesi nella stessa direzione, e pure una  multa di 500mila euro comminata dall'Antitrust a Tripadvisor solo qualche mese fa per incentivare il gruppo a prendere provvedimenti non hanno ancora convinto i vertici di TripAdvisor, eppure come propongono gli stessi autori di Italia a Tavola sarebbe sufficiente pretendere che ogni recensione pubblicata sia corredata dalla foto della ricevuta fiscale, documento inconfutabile, così come faceva Edoardo Raspelli su La Stampa, uno che al ristorante ci andava veramente, e ne mangiava parecchi di piatti prima di esprimere un giudizio.