19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Un convegno al Salone del Libro di Torino

Sette parole chiave per raccontare «la tempesta sull'editoria»

Un momento di riflessione organizzato dall'Associazione Italiana Editori, in collaborazione con il Salone internazionale del Libro di Torino, per fotografare il mondo del libro nel 2014 e a inizio 2015.

TORINO - Uno sguardo sul futuro, dati alla mano, a partire da quello che è successo tra 2010 e 2014 (e nei primi quattro mesi del 2015). Sette parole chiave per raccontarlo: lettura, e-book, tascabili/mass-market, grande distribuzione, e-Commerce, best-seller, efficienza. Sarà proprio questo il punto di partenza del convegno Il paesaggio dopo la tempesta - le 7 parole per raccontare il 2015, in programma venerdì, 15 maggio, alle 12 nella Sala Blu del Salone. Un momento di riflessione organizzato dall'Associazione Italiana Editori, in collaborazione con il Salone internazionale del Libro di Torino, per fotografare il mondo del libro nel 2014 e a inizio 2015.

Anche gli editori e le librerie si sono trovati davanti un mercato diverso
L'economia italiana dà i primi timidi segnali di risveglio: +0,7% (previsionale) per il Pil di questo 2015 (e +1,6% per l'anno successivo); a marzo l'indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato a 110,9 punti (107,7 a febbraio). Anche il settore del libro dà i primi segnali di risveglio. Ma gli editori e le librerie si sono trovati davanti un mercato diverso, che rispetto al 2010 ha perso 2,6 milioni di lettori e 13,2 milioni di copie di libri di carta (26 milioni di euro in meno di fatturato nei canali trade) ma con - in più - quasi 10 milioni di supporti di lettura, tra e-reader e tablet. Insomma in un mercato potenzialmente più piccolo in cui si deve ripensare a come riavviare la crescita, che dovrà appoggiare su «paradigmi» e velocità nuove rispetto al passato anche recente. Archiviato il 2014 con primi, timidi, deboli, segnali a «macchia di leopardo» di arresto di questo processo - che da quattro anni attraversa il settore e ha toccato in misura diversa i tutti gli attori della filiera - si tratta ora di iniziare a guardarsi intorno per capire quali potranno essere i punti di ripartenza. Innanzitutto perché quella che sbrigativamente si è chiamata «crisi» è stata anche un acceleratore di processi di cambiamento: nelle organizzazioni e nei processi aziendali che le imprese hanno fatto, nello sviluppo di nuovi prodotti (di cui l'e-book è solo la parte più evidente e mediatica), di nuovi strumenti di comunicazione meglio rispondenti a un lettore e a un cliente che cambia, che compra e legge sempre più in mobilità. Si passa così dalla messa in scena della «Grande incertezza» o della «Grande crisi» al «Grande cambiamento», perché anche in questi quattro anni il settore ha voluto e saputo innovarsi e cambiare.