29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Grandi Champagne

Bollinger, non solo un marchio, ma dei veri Champagne d'eccezione

Quando non beveva Dom Perignon, anche James Bond si rivolgeva alle magiche bollicine di Bollinger, una "griffe" che certifica una delle migliori maison de La Champagne.

AY - E’ alle numerose famiglie d’oltre Reno che si deve la nascita di grandi marchi il cui fascino è rimasto inalterato nei secoli. Heideseck fu la prima, poi Krug, Mumm, Roederer e Bollinger nel 1828, marchio e azienda tuttora gestiti a livello familiare e non tenuti sotto gli ampi ombrelli dei grandi gruppi che hanno rastrellato quasi tutti i più famosi marchi storici. Lo stile vinoso e robusto dei vini della maison è dovuto ad una base maggioritaria di pinot noir vinificato in fusto  per le diverse cuvèe destinate ad un lungo e sereno invecchiamento nelle cantine di Ay. Vini importanti che si destreggiano bene già all’ora dell’aperitivo per poi  adeguarsi o imporsi con autorità anche per tutto il resto del pasto.

SPECIAL CUVEE - Con le dovute proporzioni già bevendo la cuvèe base si può intendere perfettamente come si intende da Bollinger l’approccio al mondo delle bollicine de La Champagne. L’entry level della maison Bollinger invoglia ad approfondire anche il resto dei blasonati Champagne usciti dalle cantine di Ay. Proprio lo Special Cuvèe fu convincente da subito e rimane ancora oggi il numero uno della sua categoria, affiancato a volte anche dal regolarissimo Brut Réserve di Billecart Salmon, ma in entrambi i casi sono vini rivelatori, vini che  fanno facilmente intendere quali meraviglie si possano nascondere oltre l’ etichetta  d’apertura di gamma

GRAND ANNEE - Sul primo piano dei millesimati troviamo le versioni Grand Année, sia in versione bianco che rosè le cui espressioni in annate favorevoli quali la 1999 sono oggi di altissimo profilo, specialmente sul rosè, categoria nella quale sono più spesso i piccoli produttori a zoppicare, mentre sono normalmente i produttori di grande taglia come Bollinger a raggiungere i risultati migliori.

CUVEE' R.D. - Per raggiungere una ulteriore gamma di sensazioni più complesse ci si può rivolgere alla selezione R.D., che per chi non fosse addentro ai fatti della Champagne significa Recentemente Sboccato (degorgè). Si tratta quindi di un vino ricavato dalla vendemmia dell’ annata indicata in etichetta, molto matura, ma liberata delle impurità concentratesi negli anni a contatto con il tappo solo recentemente. Gli RD stanno mediamente una decina d’anni in cantina sui lieviti prima di essere sboccati e messi in commercio in una condizione ideale di maturità e di freschezza. Epocale per esempio il 1996, ma quasi tutti i millesimi proposti non tradiscono mai le aspettative.

VECCHIE VIGNE - Punta di diamante della produzione Bollinger è ovviamente il Vieilles Vignes Françaises, ricordato periodicamente dagli appassionati come «il pre fillossera»:  questo blanc de noir è fatto in piccola quantità ricavata da due piccoli appezzamenti vitati con porta innesti a piede franco piantato in bassa densità (3000 ceppi per ettaro).  Produzione di estrema nicchia, alternativa al resto della produzione i cui vigneti sono stati destinati allo scopo all’inizio degli anni 60. La prima annata imbottigliata e messa in commercio è stata la 1969. La superficie totale dei vigneti utilizzati per questo Champagne raro è meno di mezzo ettaro. I cru utilizzati sono ormai due: Clos Saint-Jacques in Ay e Chaudes Terres in Ay, perché nel 2005, la fillossera distrusse il terzo vigneto usato per questo vino, Croix Rouge a Bouzy. Le bottiglie sono numerate e la produzione annuale delle parcelle non innestate ha oscillato nelle ultime vendemmie tra le 3000 e le 5000 bottiglie.