22 marzo 2023
Aggiornato 16:00
L'accusa

Le mani della Camorra sulla serie tv «Gomorra»

Secondo le ricostruzioni della Dda di Napoli, Cattleya, società di produzione della celebre serie tv, avrebbe subito intimidazioni da parte del clan Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata

NAPOLI - C'è dell'incredibile, ma è tutto vero. Cattleya, nota società di produzione e responsabile della serie tv «Gomorra», avrebbe subito intimidazioni da parte del clan Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata. Francesco Gallo, attualmente detenuto e ritenuto uno dei capi del clan, e i suoi genitori, Raffaele Gallo e Annunziata De Simone, sono «gravemente indiziati» di estorsione aggravata dal metodo di intimidazione camorristica.

LA NOTA DELLA DDA DI NAPOLI - Lo comunica in una nota la Direzione distrettuale antimafia (Dda) della procura di Napoli, che ha avanzato la richiesta, parzialmente accolta dal Gip, di un'ordinanza cautelare in carcere che i carabinieri del Nucleo investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito questa mattina nei confronti dei tre indagati.

LA LOCATION PER LE RIPRESE - Proprio per girare alcune scene di «Gomorra», nel 2013 Cattleya aveva individuato l'abitazione di Francesco Gallo a Torre Annunziata, precisamente nel Parco Penniniello, come location delle riprese. La casa era stata utilizzata per ambientare la dimora della famiglia Savastano, protagonista della serie. La società di produzione aveva accettato di pagare a Gallo un canone complessivo di 30mila euro, da versare in cinque rate da 6mila. La prima rata è stata versata nel mese di marzo 2013, ma il successivo 4 aprile Francesco Gallo è stato arrestato con l'accusa di partecipazione ad associazione camorristica, con tanto di sequestro preventivo dell'abitazione in cui stavano per iniziare le riprese.