BNL e cinema, Abete: «Qualità e risultati economici sono complementari»
Luigi Abete, presidente di BNL, main sponsor del Festival del Cinema di Roma, ha sottolineato la necessità, per rilanciare con forza il cinema italiano, di tenere conto dell'interlocutore, del pubblico
ROMA - L'importanza del cinema nella formazione dei cittadini, la necessità di intercettare le richieste del pubblico, la necessità di un sempre maggiore coinvolgimento di registi e attori all'interno del progetto di produzione e promozione di un film: sono questi i tre punti fondamentali emersi nell'incontro dal titolo «Cinema, lavoro e responsabilità. Quali opportunità per il futuro», organizzato oggi da BNL Gruppo BNP Paribas al festival del film di Roma.
Luigi Abete, presidente di BNL, main sponsor della manifestazione, ha sottolineato la necessità, per rilanciare con forza il cinema italiano, di tenere conto dell'interlocutore, del pubblico: «Il rapporto con il pubblico non deve essere la peculiarità solo di un certo tipo di film. Nella cultura del Paese c'è ancora la dicotomia tra risultato qualitativo e quantitativo, c'è una cultura per cui si pensa che certi asset culturali devono essere presidiati e non affidati alla produzione privata». Per il presidente di BNL in Italia c'è ancora l'incapacità di capire che autonomia creativa e risultati economici possono andare di pari passo, mentre oggi è necessario che tutti gli operatori del settore capiscano «che obiettivi qualitativi e qualitativi possono essere complementari».
Per il direttore generale di Warner Bros Italia Nicola Maccanico il mondo del cinema italiano deve tenere presente che «tutto deve passare attraverso il pubblico, e bisogna andarlo a cercare, averlo come riferimento costante». Parallelamente è necessario per Maccanico che operatori, attori, registi si impegnino nella promozione dei film. La regista Maria Sole Tognazzi ha ricordato il lavoro fatto da lei in prima persona per cercare finanziatori per il suo film «Viaggio sola»: «E' giusto che cambi l'approccio dei registi al cinema: devono collaborare con la produzione e accompagnare il film anche in sala, con degli incontri, come io ho fatto in molte arene».
Per Pierfrancesco Favino «serve un nostro gesto di umiltà per intercettare il pubblico, senza guardarlo dall'alto». Per l'attore il pubblico va rieducato al cinema anche attraverso la formazione nelle scuole: «Non credo che il cinema debba essere assistito, ma questo non toglie l'obbligo ad un Paese di creare delle persone e non dei fantocci attraverso la cultura» ha affermato. Sia per Favino che per l'attrice Cristina Capotondi bisogna smettere di vedere con preoccupazione l'investimento dei privati nel cinema: «Io ho recitato in un corto prodotto dalla pasta Garofalo in cui Terry Gilliam voleva raccontare Napoli, la sua atmosfera e i suoi valori: la considero un'esperienza assolutamente positiva» ha detto l'attrice.
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