19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Cinema

Giffoni, Premio Bambino Gesù a «Mike says goodbye»

Il film della regista olandese Maria Peters, che si è aggiudicato anche il riconoscimento «Amnesty International» e il Grifone d'Oro per la categoria +10, narra la storia di Mike, 10 anni, che, ricoverato per mesi in ospedale e guarito da una grave malattia, viene dimesso dall'ospedale

SALERNO - «Mike says goodbye». E' il titolo dell'opera in concorso al 43esimo Giffoni Film Festival cui è stata assegnata la prima edizione del premio Bambino Gesù. Il film della regista olandese Maria Peters, che si è aggiudicato anche il riconoscimento «Amnesty International» e il Grifone d'Oro per la categoria +10, narra la storia di Mike, 10 anni, che, ricoverato per mesi in ospedale e guarito da una grave malattia, viene dimesso dall'ospedale. La mamma, però, non si presenta per riportarlo a casa ed è introvabile. Da lì inizia la lunga e toccante avventura di Mike.

Il Premio Bambino Gesù che è stato assegnato al film per essersi «contraddistinto raccontando con sensibilità, verità e delicatezza il mondo dei bambini, i loro sogni e le loro aspirazioni» sottolinea la profonda unione tra l'Ospedale e Giffoni Experience. Legame che ha visto per il secondo anno consecutivo inaugurare il festival a Roma presso il Bambino Gesù, tra proiezioni di film, animazioni, clown in corsia e burattini nei reparti.

L'apertura del Festival nella sede del Bambino Gesù è stata anche l'occasione per presentare il corto «La fantasia vola?». Un ponte immaginario fatto di immagini e suggestioni tra bambini che domandano e bambini che rispondono, i primi dall'Ospedale e i secondi da Giffoni. Corto che è poi stato presentato nella sede naturale del festival, Giffoni Valle Piana (Salerno), nella serata promossa dall'associazione Aura, cuore sociale del Giffoni Experience.

Alla Cittadella del Cinema è stato ospitato all'inizio del Festival anche l'apposito spazio «Nutribus», un progetto dell'Ospedale pediatrico dedicato alla promozione della salute alimentare di bambini e ragazzi che permette di coniugare l'utile al dilettevole. Anche quest'anno, inoltre, alcuni piccoli pazienti dell'Ospedale sono stati presenti nelle vesti di giurati.

«Con l'assegnazione del premio intitolato al nostro ospedale», sottolinea Massimiliano Raponi, direttore sanitario del Bambino Gesù, «siamo diventati, come direbbero a Cannes, una 'sezione speciale' di questo festival. Il sempre più profondo legame che ci lega a Giffoni è il segno dell'attenzione dell'Ospedale non solo alla cura dei piccoli pazienti ma anche alla loro accoglienza. La centralità del paziente e della famiglia è il principio intorno a cui ruota l'organizzazione di tutto il Bambino Gesù. Un film come questo può aiutare ragazzi ed adulti a conoscere la ricchezza delle relazioni e delle emozioni che si vivono ogni giorno in Ospedale intorno all'esperienza della malattia e della cura».