26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
La Politica e la TV

Leone: Celentano? Nessuna trattativa con la RAI

Il direttore Intrattenimento torna sulla polemica col Molleggiato che oggi sulle pagine del quotidiano «La Repubblica» lo aveva definito «Pinocchio matricolato», in merito alla sua trattativa con la Rai per la messa in onda dei concerti dall'Arena di Verona

ROMA - Il direttore Intrattenimento della Rai Giancarlo Leone torna sulla polemica con Adriano Celentano che oggi sulle pagine del quotidiano La Repubblica lo aveva definito «Pinocchio matricolato», in merito alla sua trattativa con la Rai per la messa in onda dei concerti dall'Arena di Verona. «Preferirei la definizione di grillo parlante più che di Pinocchio» ha scherzato Leone, che a margine della presentazione dei palinsesti a Roma ha affermato: «Credo che Celentano non sia stato informato bene dai suoi collaboratori, perché non vi è mai stata una trattativa tra noi e lui né potevamo rendere pubblico il fatto che non c'era mai stata una trattativa». Leone ha poi affermato: «Credo che l'equivoco sia stato chiarito e spero di riappropriarmi del mio titolo di grillo parlante».

Non c'erano i finanziamenti per farlo - Leone in merito alla polemica con Celentano ha però sottolineato: «Mi permetto di dissentire dalla sua dichiarazione quando afferma che la Rai ha preso una decisione ottusa nel non voler produrre il suo programma. Tutta la Rai e le sue strutture produttive hanno ritenuto che non ci fossero i finanziamenti per farlo. Se ritiene ottusa la scelta della Rai vuol dire che non rispetta l'autonomia dell'azienda. Ciò detto resto un suo appassionato fan», ha concluso.

Celentano: Dalla Rai solo bugie - «Non avrei detto niente. Se quel Pinocchio matricolato di Leone non avesse mentito spudoratamente quando, durante la presentazione dei palinsesti, ha dichiarato ai giornalisti che fra il Clan e la Rai non c'è stata nessuna trattativa. La telenovela è un'altra purtroppo». Inizia così la lettera che Adriano Celentano ha inviato al direttore di Repubblica Ezio Mauro e che il quotidiano pubblica oggi con un richiamo in prima pagina.

La versione di Adriano - «Da giorni - racconta Celentano - maturavo l'idea di esibirmi in due concerti all'Arena di Verona che però non avrei fatto se non fossero stati supportati da una diretta televisiva. Claudia (Mori, ndr) chiamò subito Giancarlo Leone che al telefono fu molto gentile: 'Adriano avrebbe deciso di tenere due concerti. Vorremmo sapere se la Rai è disponibile per le eventuali riprese in diretta'. 'Ma ci mancherebbe - rispose - è un evento che non si può perdere. La richiamo io venerdì ma, se per caso non dovessi richiamarla, mi richiami lei il giorno dopo».
«Passati otto giorni: 'Buongiorno sig. Leone, allora ha poi fatto quelle verifiche'? 'Sì le ho fatte, e purtroppo devo dirle che la Rai si trova in un momento assai critico. La situazione che stiamo attraversando è tale che non saremmo neanche in grado di pagarvi i diritti'. 'Lei è sicuro di quello che dice? Sono 18 anni che Adriano non appare in un concerto live, non pensa che questo valga almeno il costo delle telecamere'? Le ultime parole di Giancarlo Leone sono state: 'Lei ha ragione ma non è colpa di nessuno, mi creda'».

La proposta di Mediaset - «E' chiaro che a quel punto non avrei fatto più niente. Ma nel bel mezzo della ritrovata libertà - conclude Celentano - ecco che tramite Gianmarco e Lucio Presta mi arriva da Mediaset una proposta incandescente: 'Qualunque cosa decidesse Celentano noi siamo pronti a incontrarlo anche di notte. Basta che lui ci faccia un fischio'. Devo dire che oltre a cantare io so fischiare molto bene. In 48 ore abbiamo chiuso l'accordo».