29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Premi cinematografici

David Donatello, sfida a 3: Moretti, Sorrentino, Giordana

16 nomination per «Romanzo di una strage», 8 per Taviani e Ozpetek. Quest'anno il cinema d'autore torna protagonista nel premio più importante del nostro cinema. Del Brocco: Si dimostra la qualità delle scelte di Rai Cinema

ROMA - Sarà soprattutto una sfida a tre tra Marco Tullio Giordana per Romanzo di una strage (16 candidature), Nanni Moretti con Habemus papam (15 candidature) e Paolo Sorrentino con This Must Be the Place (14 candidature) la 56esima edizione dei Premi David di Donatello, che verranno consegnati il 4 maggio. Tutti e tre gareggiano per miglior film insieme ai fratelli Taviani con Cesare deve morire (8 nomination), e Terraferma di Emanuele Crialese (3 candidature). Tutti i cinque registi gareggiano anche per il David per il miglior regista insieme a Ferzan Ozpetek, che con Magnifica presenza ottiene in tutto 8 nomination.

Quest'anno il cinema d'autore torna protagonista nel premio più importante del nostro cinema, anche se come ha sottolineato Gian Luigi Rondi, presidente dell'Accademia del cinema italiano, «la commedia resta molto diffusa nelle nostre sale». Moretti, Taviani, Giordana, Sorrentino gareggiano anche per miglior sceneggiatura e miglior produttore: dovranno vedersela per la migliore sceneggiatura con Francesco Bruni per Scialla!, e per il produttore con il film Io sono lì di Andrea Segre, candidato anche come come miglior regista esordiente insieme a Stefano Sollima per ACAB, Alice Rohrwacher per Corpo celeste, Guido Lombardi per La-bas e Francesco Bruni per Scialla!.

Alla 56esima edizione dei David di Donatello in gara per la migliore attrice protagonista quest'anno ci sono Zhao Tao per Io sono lì, Valeria Golino per La kryptonite nella borsa, Claudia Gerini per Il mio domani, Micaela Ramazzotti per Posti in piedi in paradiso e Donatella Finocchiaro per Terraferma. Per il premio come miglior attore concorrono Michel Piccoli per Habemus papam, Elio Germano per Magnifica presenza, Marco Giallini per Posti in piedi in paradiso, Valerio Mastandrea per Romanzo di una strage e Fabrizio Bentivoglio per Scialla!.
Tra le non protagoniste in lizza ci sono Anita Caprioli, Margherita Buy, Cristiana Capotondi, Michela Cescon, Barbora Bobulova. Cinque i candidati anche per i migliori attori non protagonisti: Marco Giallini per Acab, Renato Scarpa, Giuseppe Battiston, Pierfrancesco Favino e Fabrizio Gifuni. Quest'anno i candidati al David per il migliore film della Ue sono Carnage, Melancholia, Miracolo a Le Havre, Quasi amici e The artist, quelli per il miglior film straniero Drive, Hugo Cabret, Le idi di marzo, The tree of life, Una separazione.

La cerimonia di premiazione, presentata anche quest'anno da Tullio Solenghi, verrà trasmessa in diretta il 4 maggio alle 17.30 su Rai Movie e in differita alle 23.20 su RaiUno. Alla serata saranno presenti, fra gli altri, Francesca Lo Schiavo, recente premio Oscar per Hugo Cabret, e Liliana Cavani a cui verrà consegnato il premio alla carriera.

Del Brocco: Si dimostra qualità scelte Rai Cinema - «Le tante candidature raccolte dai film coprodotti da Rai Cinema e distribuiti da 01 Distribution stanno lì a dimostrare la varietà e la qualità delle nostre scelte produttive: dal grande cinema civile, alle commedie di qualità, fino alla scoperta di esordi sorprendenti. Così Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, ha commentato il record di candidature ai David di Donatello (16) per Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, le 15 per Habemus Papam di Nanni Moretti, le otto di Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani e di Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek e ancora le sei per Acab di Stefano Sollima, le quattro per Scialla! di Francesco Bruni e le altre per film che Rai Cinema ha contribuito a produrre e a distribuire in Italia.
«Si parla spesso di crisi del nostro cinema - ha aggiunto Paolo Del Brocco - eppure quando mettiamo in fila tutti gli autori e i loro lavori, come in questa stagione particolarmente significativa, e li guardiamo nel loro insieme, sentiamo la soddisfazione di un lavoro ben fatto, l«orgoglio di aver partecipato a fare grande il cinema italiano».