«Pink Subaru», su Israele e Palestina si può fare ironia
Regista giapponese, girato vicino a Tel Aviv, prodotto in Italia. Il film è sottotitolato per rispettare la diversità culturale dei protagonisti
ROMA - La commedia «Pink Subaru», che sarà nei cinema italiani il 2 settembre, più che un film è un melting pot. Un produttore italo-giapponese, Mario Miyakawa, ha finanziato questo ritratto ironico della vita reale in una piccola città arabo-israeliana, Tayibe, nato da un viaggio in Israele e Palestina di tre amici, il regista arabo israeliano Akram Telawe (protagonista del film), la sceneggiatrice italiana Giuliana Mettini, il regista giapponese Kazuya Ogawa. Vedendo quante macchine giapponesi Subaru girano in Israele e Palestina, i tre hanno pensato di scrivere una sceneggiatura su un cuoco israeliano-palestinese che riesce dopo 20 anni di sacrifici a comprare una di quelle macchine, realizzando il sogno di una vita. Quando l'auto viene rubata, entrano in campo mille personaggi, ex ladri, cameriere giapponesi, assicuratori israeliani, maghe arabe e familiari dello sventurato, in un crescendo di situazioni esilaranti.
«Volevamo raccontare Israele e la Palestina in maniera diversa dal solito e parlare della vita reale senza fare nessun accenno alla guerra» ha spiegato la sceneggiatrice Mettini alla presentazione del film a Roma. Secondo il protagonista, Akram Telawe, era anche importante «far lavorare insieme artisti arabi e israeliani creando delle situazioni comiche». Sfida riuscita, visto che al film hanno partecipato abitanti arabi-israeliani di Tayibe, palestinesi di Tulkarem e molti attori israeliani di Tel Aviv. «La vita che ho visto lì è diversa da quella che si vede nei telegiornali e io volevo raccontarla, mettendo insieme artisti e tecnici italiani, giapponesi, palestinesi e israeliani per mostrare un momento di vita positiva in un luogo dove spesso non si scherza» ha spiegato il regista.
Il film, che in Italia esce sottotitolato per rispettare la diversità culturale dei protagonisti, è già uscito in Giappone, dove ha vinto un premio come migliore opera prima. Dopo essere passato per il festival di Torino farà il giro di altri festival nel mondo cercando una distribuzione anche nel resto d'Europa.