19 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Cinema & Polemiche

Sul Festival di Roma è scontro tra Galan e Alemanno

Il neo Ministro: «Solo a Venezia». Il Sindaco della Capitale: «Decidiamo noi. La manifestazione la pagano innanzitutto sponsor privati e poi, solo in minima parte, le Istituzioni del territorio»

ROMA - Sul Festival del Cinema di Roma è scontro tra il neo ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan, e il sindaco della capitale Gianni Alemanno.
In un'intervista alla Stampa, la prima dopo la nomina al dicastero già guidato da Sandro Bondi, interpellato sui primi atti che avrebbe compiuto da ministro, Galan (padovano ed ex governatore del Veneto) ha praticamente chiuso le porte al Festival di Roma, spiegando di essere stato «il primo a sostenere che i due Festival così come erano concepiti fossero in concorrenza tra loro. A Venezia è il Festival del Cinema più antico del mondo. Certo, sarebbe ridicolo dire a Roma di non occuparsi del cinema, visto che è la patria di quel mondo...ma farne uno in concorrenza lo troverei a dir poco stravagante», ha detto.

Le parole del ministro hanno rinfocolato una polemica che sembrava sopita tra le due kermesse. Dall'inaugurazione del Festival di Roma infatti (nel 2006), sia a livello locale (tra la capitale e la città lagunare) che politico sulle due manifestazioni ci sono state barricate e opposte prese di posizione. Fino a una tregua, che di fatto aveva assegnato a Venezia il festival 'tradizionale' e a Roma quello dei nuovi 'eventi'. Senza dimenticare che anche in Piemonte dal 1982 si è affermato il Torino Film Festival.

A Galan è arrivata la dura replica di Alemanno: «Il Festival internazionale del Film di Roma non si tocca», anche perchè il Festival di Roma lo pagano innanzitutto sponsor privati e poi, solo in minima parte, le Istituzioni del territorio, mentre il Ministero ci dà soltanto 200 mila euro su progetti mirati a fronte di 7 milioni di euro che ogni anno vengono dati in maniera fissa al Festival di Venezia. Quindi se continuare a svolgere il Festival del Cinema lo decide la città di Roma, sia sul lato istituzionale sia, soprattutto, sul versante della società civile e del mondo culturale. E noi abbiamo già deciso da tempo di andare avanti con un Festival».
Per il sindaco «quella tra il festival di Roma e quello di Venezia è ormai una polemica superata» e «un ministro della Repubblica deve unire i territori e non dividerli riaprendo vecchi contenziosi».