3 maggio 2024
Aggiornato 00:30
Lutto nel cinema

Mario Monicelli morto suicida a Roma

Il regista viareggino, classe 1915, si è ucciso lanciandosi dal 5° piano dell'ospedale San Giovanni a Roma

ROMA - Il regista Mario Monicelli è morto stasera a Roma, lanciandosi dal balcone del quinto piano dell'ospedale San Giovanni dove era ricoverato. Il regista 95enne era infatti ricoverato nel nosocomio romano di via dell'Amba Aradam nel reparto di urologia. La tragedia è avvenuta intorno alle 21. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Celio.

Nato nel 1915 da una famiglia di origine mantovana e cresciuto a Viareggio, Mario Monicelli frequenta a Milano il liceo e si laurea in storia e filosofia, accostandosi al cinema grazie all'amicizia con Giacomo Forzano. Insieme a Alberto Mondadori, amico e collaboratore, oltre che cugino, dirige nel 1934 il cortometraggio Cuore rivelatore, a cui fa seguito, sempre nello stesso anno, un mediometraggio muto, I ragazzi della via Paal, premiato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Critico cinematografico dal 1932, negli anni tra il 1939 ed il 1949 fu attivissimo come aiuto-regista e sceneggiatore, collaborando a circa una quarantina di titoli.

L'esordio alla regia ufficiale avviene in coppia con Steno, con una serie di film che i due registi realizzano su misura per Totò, tra i quali spicca il celebre «Guardie e ladri» (1951).

Dal 1953 inizia a lavorare da solo. Nella sua lunga carriera ha collaborato con tutti i più importanti attori italiani. «I soliti ignoti» del 1958 vanta un cast eccezionale, composto da Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò e Claudia Cardinale, ed è considerato il primo vero film della commedia all'italiana. L'anno successivo, Monicelli gira quello che molti considerano il suo capolavoro, il film che lo rende famoso oltre i confini italiani, «La grande guerra», Leone d'Oro alla Mostra di Venezia del 1959 e sua prima nomination all'Oscar. La seconda nomination all'Oscar arriva nel 1963 con «I compagni».

Nel 1966 esce L'armata Brancaleone e nel 1970 Brancaleone alle crociate (1970). Tra gli altri film di rilievo vanno menzionati La ragazza con la pistola, terza nomination all'Oscar (1968), Romanzo popolare (1974) e i primi due capitoli della trilogia di Amici miei (1975, 1982) - quello conclusivo (1985) verrà infatti diretto da Nanni Loy - ma anche Un borghese piccolo piccolo (1977) e Il marchese del Grillo (1981) entrambi con grandi interpretazioni di Alberto Sordi, mentre tra gli ultimi spiccano Speriamo che sia femmina (1986) e Parenti serpenti (1992).

Tra gli avvenimenti che avevano segnato di più la sua vita c'era senz'altro il suicidio del padre, Tomaso Monicelli noto giornalista e scrittore antifascista, avvenuto nel 1946.