Valeria Marini esordisce come produttrice di un film
Con «I want to be a soldier» sul pericolo della violenza in tv. Sulle orme del suo ex compagno Vittorio Cecchi
ROMA - Siamo abituati a vederla sfilare con i suoi miniabiti sui red carpet dei festival, ma sempre come ospite. Al Festival di Roma Valeria Marini si presenta in un nuovo ruolo, quello di produttrice di un film impegnato, «I want to be a soldier», diretto dal regista spagnolo Christian Molina. La pellicola è un grido d'allarme sul pericolo che corrono i bambini che osservano scene di violenza in tv, ma la Marini, che alla televisione deve la sua fortuna, precisa: «Non è una critica alla tv, il film vuole sottolineare la necessità di creare una protezione attorno ai ragazzi. Ci sono continuamente messaggi di violenza in televisione e i ragazzi lasciati soli rischiano di isolarsi e creare un mondo loro, chiuso, irreale».
La Marini spiega che il suo esordio nella produzione è nato proprio dall'incontro con il regista spagnolo (in Spagna la showgirl italiana è piuttosto conosciuta, grazie anche al film scandalo di Bigas Luna «Bambola», di cui era protagonista), ma non rimarrà un caso isolato. «Credo molto in questo progetto, girato in inglese perché punta al mercato internazionale. - spiega - Trovo il ruolo di produttrice bello e costruttivo. Per me non è un gioco ma una crescita professionale e sto già lavorando ad altri progetti».
Sulle orme della Rusic - La Marini a questo punto sembra pronta a seguire le orme del suo ex compagno Vittorio Cecchi Gori, proprio come ha fatto l'ex moglie di quest'ultimo Rita Rusic. A lei è andata molto bene, ha scoperto personaggi come Leonardo Pieraccioni e continua a produrre film di grandissimo successo come quelli di Federico Moccia. Chissà se la showgirl del Bagaglino avrà la stessa fortuna.
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