29 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Aveva 86 anni

E' morto a Roma l'attore Aldo Giuffrè

Tv, teatro e grande schermo in ruoli da caratterista in in Ieri, oggi, domani e in Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone

ROMA - E' morto a Roma, l'attore napoletano Aldo Giuffrè, aveva 86 anni. Giuffrè è morto nella notte all'ospedale San Filippo Neri di Roma dove era ricoverato da due settimane, spiega la direzione sanitaria del nosocomio. Il paziente - spiega l'ospedale - era da tempo debilitato, in quanto era affetto da tempo da una serie di patologie gravi che determinavano un quadro clinico complesso. Era previsto anche un intervento chirurgico, ma la concomitanza delle patologie di cui soffriva, le complicanze del quadro clinico hanno determinato la morte, spiega l'ospedale.

Aldo Giuffré era nato a Napoli il 10 aprile 1924, è stato un attore, comico e doppiatore italiano. Arrivò direttamente dal teatro, dove visse una lunga gavetta durante la quale sperimentò diversi stili espressivi, sviluppando una grande versatilità per cui passava con estrema facilità dal comico al drammatico. Il debutto teatrale fu del 1942 con la compagnia di Eduardo De Filippo, che sarebbe rimasto per lui «il primo e l'unico maestro». All'inizio degli anni ottanta un'operazione alla gola lo privò della sua pastosa voce napoletana, ma non gli impedì di continuare nella recitazione.

Teatro, ma anche radio, che non dimenticò mai, televisione e cinema. L'approdo al cinema avvenne nel 1947, mentre ancora lavorava con Eduardo De Filippo. Esordì nel film drammatico Assunta Spina di Mario Mattoli, dimostrando di essere in grado di cimentarsi anche con un genere così intenso. Al cinema lavorò come caratterista di lusso in altri vari film, tra cui Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica (1963) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966) di Sergio Leone, fino ad arrivare a prendere parte alle commedie erotiche degli anni settanta. La sua ultima apparizione cinematografica fu in La repubblica di San Gennaro di Massimo Costa nel 2001.

Dal 1960 si dedicò soprattutto alla televisione: inaugurò nel 1961 le trasmissioni del secondo canale con La trincea di Dessì e continuò prendendo parte a numerose commedie e conducendo alcune trasmissioni di varietà. Partecipò anche ad originali e sceneggiati televisivi, tra cui La figlia del capitano (1965), nel ruolo del tenente Svabrin, e gli episodi della serie Le avventure di Laura Storm. Nel 1973 condusse il varietà Senza rete.