29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
«Vestita» da Roberto Cavalli

Una Savoia spogliarellista al crazy horse

Clotilde Coureau stupisce più di suo marito Emanuele Filiberto

PARIGI - Avremo, dal 19 giugno prossimo, anche una principessa spogliarellista. Si tratta di Clotilde Coureau, moglie di Emanuele Filiberto di Savoia, che si esibirà al Crazy Horse, nel tempio parigino del «nudo teatrale». Indubbiamente è lei più sorprendente del marito. A quanto si sa la principessa affronterà quattro quadri di ardita concezione: due canzoni, una di Colette Renard e l’altra di Coccinelle, noto travestito Anni Cinquanta, per cominciare. A seguire un quadro di danza ispirato alla commedia musicale Chicago e un adattamento della Regina rossa di Marlene Dietrich.

Sarà vestita, si fa per dire, per questo ghiotto programma, da Roberto Cavalli: «Uno che - assicura lei - ha sempre amato la donna che si fa carico della propria modernità, sensualità e erotismo». «Insomma gli adoratori del sesso senza sesso hanno trovato la loro dea- scrive non senza sdegno un articolista de «La Stampa»- Lei, la principessa, un po’ sussiegosa, parla di «cabaret», di «spirito della maison». Sarà: è vero nel Louvre della lascivia niente hard volgarotto, capezzoli e didietro sbucano dalle scene di Giacometti e di Delvaux, gli ultimi arrangiamenti affidati al coreografo Philipe Decouflé trasformano queste donne di lusso in ombre vestite di luce, in pure allusioni cromatiche.

I raffinati cenobiti della trasgressione, in autunno, potranno adocchiare questi nudi lavati e rilavati fino a sembrare metafisici senza avvampare e potranno uscire orgogliosamente dalla porta principale», ma perché mai, si chiede il cronista Clotilde si è indotta a questo passo non essendo una disoccupata’? «Io non sono mai dove mi aspettano.- ha risposto la sublime attrice- Ho sempre molte esigenze: la qualità artistica di un progetto, spostare i miei limiti, è una cosa che adoro, ne ho bisogno; l’ispirazione del movimento dadaista con l’artista libero che si racconta attraverso le sue scelte. E poi le parole erotico e sensuale non mi turbano affatto, e non si può ridurre il Crazy Horse alla parola erotico: c’è della modernità, della poesia in questa maison».