La Gregoraci non può più allattare il piccolo Falco

Un grosso spavento può far perdere il latte ad una neomamma? E’ quanto è accaduto a Elisabetta Gregoraci, la moglie di Briatore che si è ritrovata con quindici persone in divisa che salite a bordo della sua imbarcazione, le hanno intimato di scendere col piccolo Nathan Falco, lasciando, come lei stessa ha raccontato, la culla, il fasciatoio, le medicine, i prodotti speciali per la pulizia del piccolo, in quanto lo yacht era sotto sequestro.

«Un’esperienza terribile - dice lei che si è spaventata all’arrivo dei gommoni a sirene spianate. «Un trauma per me e per il bambino». La barca era diventata la sua casa in attesa che venisse completata la nuova abitazione a Montecarlo . «Ho perso il mio latte-ha raccontato al Corriere. E mio figlio si è dovuto abituare in fretta e furia a quello artificiale, il pediatra me ne ha suggerito uno molto buono, pare il migliore, però nessun latte artificiale sarà mai come quello della mamma. Sto prendendo delle cose per farmelo tornare. E sì che lo avevo allattato da subito, pure con sacrifici, perché allattare è una cosa bellissima, ma è anche stancante, un neonato mangia ogni due-tre ore, svegliarsi di notte per accudirlo non è uno scherzo. Per questo qualcuno pagherà».

Il neonato Nathan Falco ha compiuto due mesi il 18 maggio due giorni prima dello spettacolare «arrembaggio» della Guardia di Finanza davanti a La Spezia. Le fiamme gialle hanno preso in consegna lo yacht a tre piani con spa e piscina al termine di un’inchiesta che va avanti da un anno: l’accusa è di evasione di quattro milioni di euro sull’imbarcazione più le accise sul carburante per altri 800 mila euro. «Io ho solo preso in affitto il Force Blue. Non sono un evasore. Chiarirò ogni cosa», ha spiegato Flavio Briatore, che non era a bordo nel momento in cui l’operazione è stata condotta.