26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Mostra Cinematografica di Venezia

Venezia 65: Medusa domina, portando al Lido quattro dei film più attesi dell’anno

Si parte alla grande con i meravigliosi Coen di «Burn after reading» (il film che aprirà ufficialmente il Festival), divertente satira spionistica virata sul blu degli occhi di Brad Pitt e sullo sguardo magnetico di un George Clooney in forma smagliante

Ci siamo: 65esima Mostra del Cinema di Venezia.
Rullo di tamburi suonato stamane da Marco Muller ha annunciato programma, direttive e tendenze. Sarà un festival d'extra lusso, dominato da star e sguardi nomadi provenienti da ogni parte del mondo.

Come ha sottolineato lo stesso direttore, saranno presenti all'appello tantissime opere, alcune delle quali attesissime.
Insomma, qualità e quantità. E nel parlare dell'impegno di tutti nel far sì che la Mostra raggiunga obiettivi sempre più alti, il direttore del Festival non poteva non sottolineare l'apporto fondamentale offerto da Medusa anche quest’anno.

Sono quattro i film che la casa di distribuzione leader in Italia porterà al Lido, opere che rappresentano al meglio lo spirito di un cinema combattivo e spettacolare, capace di combinare al meglio ricerca e classicismo.
Si parte alla grande con i meravigliosi Coen di «Burn after reading» (il film che aprirà ufficialmente il Festival), divertente satira spionistica virata sul blu degli occhi di Brad Pitt e sullo sguardo magnetico di un George Clooney in forma smagliante.

Si continua con i film in concorso: in primis l'esordio alla regia di Guillermo Arriaga che, memore della lezione di cinema racchiusa nei suoi script de «Le tre sepolture» e di «Babel», porta sullo schermo la tragicità della disgregazione familiare, dirigendo una Charlize Theron in assoluto stato di grazia e una Kim Basinger come non l'avete mai vista.

Passiamo poi a due vere perle del cinema italiano: «Il papà di Giovanna» e «Il seme della discordia».

Il primo rappresenta una nuova incursione di Avati nell'Italia degli anni Trenta e racconta il difficile rapporto fra padre (Silvio Orlando) e figlia (Alba Rohrwacher), promessa mantenuta del nostro cinema), sino a sfociare nelle scurissime tinte della tragedia.

«Il seme della discordia» invece è l'attesissimo nuovo lavoro di Pappi Corsicato (lontano dalla regia cinematografica dall'anomalo e stimolante «Chimera«), geniale e irridente metafora dei rapporti di coppia raccontata con uno stile graffiante e incisivo, il vero marchio di fabbrica di un cineasta che è fra gli esempi più interessanti della scuola napoletana attuale.
Grande cast in cui si contano interpreti come Alessandro Gassman, Caterina Murino (la Bond-girl di «Casino Royale«) e Martina Stella.

Anche quest'anno insomma Medusa sbarca al festival con due parole chiave: spettacolo e qualità.
E, come il leone veneziano, è già pronta a ruggire…